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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cesenatico

Le mani della Camorra su Pantani, fissata l'udienza che valuterà il caso

La Procura di Forlì aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta su un presunto intervento della Camorra contro Marco Pantani nel Giro d'Italia del 1999. A Forlì era stato riaperto il caso

La parola finale spetta al Giudice per le indagini preliminari Monica Galassi: sarà lei, al Tribunale di Forlì, a dover dire se l'inchiesta della Procura di Forlì sull'intervento della Camorra su Marco Pantani nella tappa di Madonna di Campiglio sarà da archiviare o se ci sono spazi per nuove indagini, a ormai 18 anni dall'evento. L'udienza è fissata per il prossimo 6 luglio. Tecnicamente si tratta di una valutazione sull'opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura e contrastata dalla famiglia di Marco Pantani.

La Procura di Forlì aveva  chiesto l'archiviazione dell'inchiesta su un presunto intervento della Camorra contro Marco Pantani nel Giro d'Italia del 1999. A Forlì era stato riaperto il caso, archiviato a Trento: l'ipotesi era che di un complotto con lo scopo di alterare le analisi del sangue di Pantani a Madonna di Campiglio per poi escluderlo dal Giro d'Italia che stava dominando. Secondo l'avvocato della madre di Pantani, Antonio De Rensis, la richiesta di archiviazione "riguarda la tempistica" mentre nell'atto si "ridisegnano in maniera incontrovertibile i fatti di Campiglio". La magistratura infatti può soltanto archiviare perché i reati sono prescritti. Diverso invece il fronte civile e sportivo, sul quale i legali della famiglia Pantani stanno lavorando per capire se possano esserci spiragli per qualche azione.

Quella approfondita dalla Procura è quindi più che altro una versione da consegnare alla storia e non alle aule di tribunale, dati gli anni che sono passati. Secondo il Procuratore capo Segio Sottani fu la camorra a fermare il "Pirata" il 5 giugno del 1999, alla vigilia della penultima tappa del Giro d'Italia, che prevedeva la scalata del Mortirolo. Secondo quanto scritto dal procuratore capo Sergio Sottani, "un clan camorristico minacciò un medico per costringerlo ad alterare il test e far risultare Pantani fuori norma". Un controllo antidoping effettuato a Madonna di Campiglio trovò il pirata con un ematocrito al 51,9% contro il 50% consentito dalle norme dell'Uci, la federciclismo mondiale. Da quel momento cominciò la caduta del pirata conclusa con la sua morte, il 14 febbraio del 2004.

Sarebbero state le scommesse miliardarie contro Pantani a spingere a questo progetto per far perdere il romagnolo, progetto rivelato anche dalla famosa frase del bandito Renato Vallanzasca in carcere: "Un membro di un clan camorristico in carcere mi consigliò fin dalle prime tappe di puntare tutti i soldi che avevo sulla vittoria dei rivali di Pantani. 'Non so come, ma il pelatino non arriva a Milano. Fidati'. L'uomo di cui parla il criminale milanese è stato poi interrogato dalla Procura e sottoposto a intercettazioni ambientali. Poco dopo esser stato interrogato telefonò a un suo parente.

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