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Cronaca

Manager o contadino? La risposta al wine festival

Secondo Carlo Petrini di Slow Food sarà la zappa a salvare l’Italia in quest’epoca di spread-dipendenza. Sarà così? Di certo arriva nel momento opportuno il convegno del Cesena Wine Festival

Secondo Carlo Petrini di Slow Food sarà la zappa a salvare l’Italia in quest’epoca di spread-dipendenza. Sarà così? Di certo arriva nel momento opportuno il convegno ospitato nella prima edizione del Cesena Wine Festival, “Contadino o Manager? Nuove generazioni del vino nelle secche del mercato, fra territorialità e globalizzazione”, in programma sabato 3 novembre. Di scena alle 16,00 nella Biblioteca Malatestiana i protagonisti del panorama enologico nazionale chiamati a ragionare sul Sangiovese, vitigno simbolo della Romagna e dei grandi vini della vicina Toscana a cominciare dal Chianti. 

Al tavolo dei relatori, moderati da Gianluca Semprini volto noto delle news di Sky Tg 24, il direttore editoriale del Gambero Rosso Carlo Ottaviano, enologi, sommelier e winemaker che lavorano di qua e di là dagli Appennini. A loro il compito di sondare problematiche e punti di forza del Sangiovese. Tra gli interventi previsti, anche quello di Piera Alberta, Marketing manager Duca di Salaparuta che dalla Sicilia lancia una provocazione, presentando il case history del Nero d’Avola e la sua massiccia   diffusione nel circuito dell’ospitalità della costa romagnola terra di Sangiovese. E di Sangiovese in Sangiovese, è atteso l’intervento di Lucia Boarini, responsabile comunicazione del Consorzio Vino Chianti, che sarà al centro dell’attenzione nel derby di Romagna e Toscana nella suggestiva cornice del Teatro Bonci. Di scena otto campioni del Sangiovese di   Romagna che si confronteranno alla cieca con altrettanti campioni del territorio del Chianti. A giudicarli una giuria tecnica composta da esperti (sommelier, enologi, giornalisti), a cui si affiancherà il contributo di una giuria popolare.

Non è nuovo l’asse enogastronomico tra la Romagna e la Toscana. A simboleggiare il fil rouge di questi due territori, i nomi di Pellegrino Artusi (padre della cucina italiana) e Giovanni Pascoli (tra i principali poeti tra Otto e Novecento). Entrambi romagnoli di nascita hanno poi scelto la terra Toscana in conseguenza di tragici fatti di cronaca (l’omicidio del padre per Pascoli, la violenza alla sorella per Artusi), senza però mai dimenticare le loro radici, fonte di ispirazione sia poetica sia gastronomica. Un po’ come avverrà al Cesena Wine Festival, che ripropone un legame tra due territori amici-nemici, nel nome del Sangiovese.

Il Cesena Wine Festival è organizzato dal Consorzio Produttori di vino e di olio delle Colline Cesenati su un’idea di Lorenzo Tersi, manager del vino, e con la collaborazione del Comune di Cesena. Info: Consorzio Piccoli produttori di Vino e Olio delle colline cesenati tel. 3283646840     info@vinoeoliocesena.it
 

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