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Cronaca

Malessere tra gli autisti di Start Romagna: "Azienda unica, ma condizioni salariali non uniformi"

C'è malumore tra gli autisti cesenati di Start Romagna che lamentano il mancato rispetto degli accordi sottoscritti dall’aziend, nonostante siano passati molti anni

C'è malumore tra gli autisti cesenati di Start Romagna che lamentano il mancato rispetto degli accordi sottoscritti dall’azienda. Nonostante siano passati molti anni dalla loro sottoscrizione, secondo alcuni dipendenti nell'area cesenate non vengono ancora utilizzato un uguale trattamento degli autisti di Rimini, di Forlì, di Cesena e di Ravenna Ma non solo, c'è anche un'altra categoria trattata diversamente, che è quella dei nuovi assunti. A differenza di quello che è accaduto a Bologna con Tper che ha visto l'unione con l'azienda trasporti di Ferrara (unione che a parte qualche problema iniziale ora è ben incanalata con la soddisfazione di tutti i dipendenti trattati in modo identico) in Romagna, secondo il parere di alcuni autisti che hanno messo nero su bianco le loro lamentele, si farebbe ancora fatica a uniformare il trattamento utilizzando il sistema che prevede due pesi e due misure.

"Il malcontento aumenta quando ad altro personale non viene dato la stessa possibilità dei lavoratori di Rimini, di avvicinarsi alla sede lavorativa più comoda sempre in base ai criteri di anzianità - si legge nel documento - Anche alcune modifiche contrattuali sono state applicate in maniera unilaterale senza passare per i tavoli di negoziazione sindacale, ci riferiamo a delle indennità di trasferta che riguardano i trasferimenti degli operatore d’esercizio che durante il servizio ridotto con le scuole chiuse vengono collocati presso le residenze centrali di Forlì e Cesena. Quello che non capiamo è che tali modifiche hanno aumentato il numero delle trasferte e a conti fatti oltre ad essere state presentate direttamente ai lavoratori tramite lettera nel Settembre 2017, non hanno portato altro che malcontenti tra il personale e soprattutto un aumenti dei costi di gestione, ci riferiamo ai periodi delle vacanze scolastiche di Natale 2017-2018 e di Pasqua 2018. Ci sorprende soprattutto il fatto che non si sia ben calcolato questo aumento dei costi cosa che una azienda avrebbe come priorità quello di evitarli. Altro accordo non rispettato è quello della programmazione ferie che quest’anno infatti al momento vengono garantite quelle di aprile e maggio e quindi non stanno rispettando l’accordo ferie che prevede la programmazione ed il consumo delle stesse, da parte del personale, per il periodo che va da aprile a marzo dell’anno seguente.  Questo non accade però nel bacino di Ravenna ove i colleghi non hanno al momento questi problemi sia di ferie non garantite ed anche di collocamento di personale proveniente da altro bacino".

"Tutto questo aumenta le differenze tra lavoratori della stessa azienda ed invece di creare una linea su uno stesso piano retributivo e normativo, siamo ancora oggi con delle differenze tra i lavoratori delle varie province che hanno creato ancora di più incertezze ai dipendenti per quanto riguarda il futuro. Siamo stanchi quindi ma non rassegnati e pertanto chiediamo che si rispettino una volta per sempre gli accordi e quindi i diritti dei lavoratori senza dare privilegi ad alcuni, ed inoltre siccome non soltanto i lavoratori di Start Romagna hanno scelto votando che venisse fatta un azienda unica romagnola, che ognuno si prenda la propria responsabilità, sulle scelte fatte per portare avanti il progetto di questa azienda unica ma non solo sulla carta ma anche nella realtà arrivando quanto prima a degl’accordi unici in modo da dare un senso  al progetto iniziale che tutti auspicavano all’atto delle firme del protocollo d’intesa. Ai sindacati - conclude il documento -  chiediamo in maniera unitaria di affrontare e raggiungere quanto prima, ad un accordo sul premio di risultato unico e  normativa unica senza difendere gli interessi di un territorio anziché un altro, ma facendo gl’interessi di  tutti i lavoratori di Start Romagna, ci auspichiamo di arrivare anche ad una mobilità su tutto il territorio in  modo da mettere tutti i lavoratori nelle stesse  condizioni economiche, e nella possibilità di spostarsi come in una azienda unica è giusto che si faccia".

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