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Cronaca

La scuola nei piccoli comuni montani? La salva internet

Un progetto della Regione viene ora in soccorso delle scuole situate nei comuni di montagna. "Si tratta di consolidare e sviluppare la qualità dell'offerta didattica", dice il consigliere regionale Damiano Zoffoli (Pd)

In un tempo difficile, fatto di tagli alle risorse pubbliche, sono tanti i servizi a rischio ma in special modo quelli nei piccoli comuni. Un progetto della Regione viene ora in soccorso delle scuole situate nei comuni di montagna: “Si tratta di consolidare e sviluppare la qualità dell’offerta didattica – spiega il consigliere regionale Damiano Zoffoli (Pd) – per mantenere la funzione di un presidio, la scuola, strategico per il mantenimento della vitalità di un territorio, evitando il trasferimento a valle di giovani e famiglie. Obiettivi che potremo raggiungere grazie a Internet”.

Il progetto Scuol@ppenino prevede la messa in rete delle scuole di montagna attraverso il collegamento alla Rete Lepida (società pubblica regionale con dorsali in fibra ottica) e la fornitura di attrezzature tecnologiche per le classi di tali scuole per migliorarne l’interazione organizzativa e didattica. Sono previste anche attività di formazione di docenti, per sperimentare modelli innovativi di apprendimento, specie nelle pluriclassi. Il portale Internet DidatticaER ospiterà poi sussidi e documentazione utile alla didattica interattiva, a disposizione di tutte le scuole, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale (Usr, ex Provveditorato).

Per quest’anno scolastico e il successivo la Regione ha stipulato una convenzione con l’Usr, l’Unione comuni montani, l’Associazione nazionale dei comuni, l’Unione province e la società Lepida. Dalla Regione arriveranno i finanziamenti per le scuole individuate come capofila del progetto.

La aree di montagna costituiscono il 40 per cento dell’Emilia-Romagna, eppure ospitano solo l’11 per cento della popolazione regionale. Nei 102 comuni montani della Regione sono attive 159 scuole primarie (elementari), 86 secondarie di 1° grado (medie) e 38 secondarie di 2° grado (superiori), per un totale di 27mila studenti, 13mila dei quali alunni elementari.

“La tecnologia – prosegue Zoffoli – ci permetterà non solo di garantire il mantenimento delle scuole in montagna, ma aumenterà la qualità dell’offerta didattica, ampliandola alla formazione permanente degli adulti. Il primo passo per la realizzazione di questo obiettivo è il collegamento in banda larga delle scuole montane e la connessione delle diverse sedi con reti locali. Alle scuole saranno poi distribuiti netbook, strumentazioni interattive e kit per le videoconferenze. In questo modo si potranno creare aule virtuali tra i diversi plessi”.
Il progetto prenderà il via in un piccolo numero di scuole di montagna, di diverse province, per poi estendersi in un secondo tempo al resto della Regione. Il progetto Scuol@ppenino è solo l’ultimo tassello dei piani contro il digital divide della Regione Emilia-Romagna che, nell’ultimo biennio, ha investito oltre 27 milioni di euro (13 dei quali in montagna) per garantire l’accesso a banda larga ai cittadini che ne erano esclusi.

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