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Cronaca

L'onda green pronta a tornare in piazza, terzo sciopero per il clima: "Giustificate le assenze"

Il ministro dell'Istruzione Fioramonti appoggia l'iniziativa salvaclima e ha invitato gli istituti scolastici a giustificare le assenze degli alunni

Fridays For Future torna in piazza venerdì. In contemporanea mondiale e in tutte le piazze d'Italia si svolgerà il terzo sciopero globale per il clima.

Il corteo a Cesena partirà alle ore 8:30 dal piazzale della stazione al fine di radunare tutti gli studenti delle diverse scuole e proseguirà in corso Cavour, passando per la barriera e percorrendo corso Sozzi, viale Mazzini e via Zeffirino Re fino a giungere in piazza del Popolo dove ci si soffermerà per interventi sul tema dei cambiamenti climatici e della riconversione ecologica.

"Chiediamo una rivoluzione sociale, culturale ed economica, che porti l'essere umano all'interno di un modello di convivenza reciprocamente conveniente, sostenibile e armonioso con la natura; che fondi le proprie radici etiche e sociali nell'ambiente: non sulla cieca e cannibale massimizzazione dei profitti" - cosi rispondono gli attivisti di Fridays For Future alla domanda sul perché scendere nuovamente in piazza.

Si spera registri ancora più presenze dell'ultimo sciopero, il #GlobalStrikeForClimate, tenutosi il 24 Maggio. Sono scioperi quelli di Fridays for future che hanno un forte successo se si pensa che nel mondo hanno partecipato circa 2 milioni di persone in 300 paesi e 2000 città, unite per protestare contro l'inerzia dei governi.

Oltre al lavoro di sensibilizzazione, gli attivisti hanno vigilato costantemente sul consiglio comunale, chiedendo politiche sempre più lungimiranti per migliorare la qualità dell'aria della nostra città e puntando al coinvolgimento delle imprese per rendere Cesena un modello green per la regione e  non solo.

Il ministro dell'Istruzione Fioramonti appoggia l'iniziativa salvaclima e ha invitato gli istituti scolastici a giustificare le assenze degli alunni, ma i presidi decideranno autonomamente.

Li avevamo visti il 15 marzo, in occasione del primo sciopero per il clima con oltre 700 partecipanti, presentare una lettera ai candidati sindaco che si articolava in 6 richieste: risolvere il problema delle polveri sottili e della qualità dell’aria, rendere Cesena plastic free nel 2020, installazione di fontane pubbliche, predisporre un piano del verde, istituire una Consulta Ambiente.

Con la manifestazione del 24 maggio, invece, gli attivisti hanno fortemente spinto sul consiglio Comunale per la dichiarazione di emergenza climatica, approvata poi il 27 giugno. La mozione prevede un impegno formale e una presa di responsabilità attraverso interventi concreti e incisivi che limitino le emissioni nette di CO2. Grazie al movimento ecologista, Cesena è stata la prima città della regione Emilia-Romagna ad impegnarsi a trattare i cambiamenti climatici come un’emergenza. A seguire anche i Comuni di Faenza, Parma, Rimini, Ravenna, etc. hanno dichiarato lo stato di emergenza climatica allo scopo di far pressione sugli organi nazionali affinché venga fatto altrettanto in Parlamento.

Punta in alto Fridays For Future in occasione del terzo sciopero globale per il clima: è pronta la richiesta di piantumazione alberi da presentare al Comune in accordo con la maggior parte delle associazioni presenti sul nostro territorio.

Il Comune di Cesena in questi ultimi 5 anni (2014-2019) ha aumentato le aree verdi di oltre 32 ettari, con una media di circa 700 nuovi alberi all’anno per contrastare l’aumento di anidride carbonica nell’aria, mitigare le alte temperature e offrire nuove aree verdi ed ombreggiate ai cittadini. Fridays For Future Cesena intende rilanciare ed aumentare il più possibile il numero di alberi, puntando il primo traguardo a 10.000. Inoltre, desidera proporre la creazione di boschetti extraurbani al fine di aumentare il polmone verde della provincia diventando un esempio per le altre città da diffondere a livello nazionale. "Questa richiesta vuole essere un semplice stimolo ad agire, educare" - dichiarano gli attivisti - "il nostro scopo è azzerare l'emissioni di CO2 da qui a qualche anno, la richiesta di piantumazione è un simbolo, un pretesto ad agire, un'occasione per ricordare che si può e deve fare ancora molto per ridurre le emissioni. Se nessuno stimola le istituzioni, il cambiamento sarà lento mentre l'emergenza climatica è reale ed è adesso".

"Siamo pronti, sono stati giorni impegnativi ma volevamo fortemente rendere la cittadinanza consapevole dei motivi delle nostre manifestazioni" – dichiarano gli organizzatori.

Continua l'attivista Amedeo Tarozzi "venerdi sciopereremo affinché le istituzioni e i grandi gruppi industriali e finanziari diventino consapevoli dell’urgenza di intraprendere azioni e politiche coraggiose, concrete e innovative per garantire un futuro alle generazioni di oggi e di domani".

Sul piano nazionale, allo sciopero degli studenti, si sono uniti i lavoratori a difesa del futuro: i sindacati COBAS, FLC CGIL, SISA, CUB Toscana hanno dichiarato sciopero del comparto scuola, mentre USB ha dichiarato sciopero nazionale di tutti i comparti, trasporti esclusi. Dalla CGIL Nazionale verranno invece organizzate delle assemblee presso i luoghi di lavoro di tutte le categorie.

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