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Infarto, Sel: "Si parla di cardiologia grazie alle 4.000 firme che abbiamo raccolto"

Se si inizia ad affrontare il tema della cardiologia all'ospedale di Cesena, “il merito è delle oltre 4000 firme che in due mesi abbiamo raccolto in città per un servizio h24 di cardiologia presso il Bufalini”: è quanto spiega una nota di Sinistra, Ecologia e Libertà

Se si inizia ad affrontare il tema della cardiologia all'ospedale di Cesena, “il merito è delle oltre 4000 firme che in due mesi abbiamo raccolto in città per un servizio h24 di cardiologia presso il Bufalini”: è quanto spiega una nota di Sinistra, Ecologia e Libertà. Anche i vendoliani mercoledì scorso erano presenti alla riunione della commissione consiliare dedicata alla cardiologia.

“Senza questa petizione popolare il tema non sarebbe emerso come priorità. Siamo grati al m5s che si è fatto promotore, come gruppo consiliare, di questa riunione. Auspicavamo fossero il Sindaco – in veste di presidente della conferenza socio-sanitaria - e il gruppo del pd a voler approfondire il tema, ma così non è stato; tuttavia ci conforta il sostegno trasversale ottenuto da questa nostra battaglia di civiltà”.

Secondo Sel, inoltre “durante l’incontro i tre primari di Forlì, Rimini e Ravenna (che il servizio h24 ce l’hanno) ci hanno fornito dati statistici per i quali i tempi di percorrenza “sicuri” oscillano tra i 90 e i 120 minuti. Non abbiamo motivi per dubitare di questi dati e ci fidiamo dei professionisti che si occupano della nostra salute. Ma la domanda è questa: se i tempi di percorrenza non sono così importanti perché su 4 ospedali si sono individuati 3 centri e non solo 2? E perché l’unico escluso è l’ospedale Bufalini di Cesena?”

“E se, come ci hanno brillantemente spiegato i medici, avere un servizio di emodinamica (servizio non di grande specializzazione) h24 è possibile a Rimini, Forlì e Ravenna, perché non a Cesena che risponde ai parametri fissati da leggi e regolamenti in termini di numeri e popolazione? Come abbiamo sempre sostenuto, la cardiologia del Bufalini, a partire dal suo primario, ha tutte le competenze e le professionalità atte ad intervenire sull’infarto acuto del miocardio e ciò sarebbe possibile anche con costi governabili, come ha sottolineato il dott. Zuccatelli del Pd”.

“E allora perché? Perché a Cesena no? Questa domanda, più che ai medici va posta alla politica, alla programmazione sanitaria dei servizi e ci pare che questa mancanza di risposte sia sintomo di un declassamento della nostra città all’interno delle politiche complessive della Romagna e del ruolo di Cesena”.

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