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Cronaca

Inchiesta sul Cesena, Fabbri: "Comune potenziale truffato, controlli i lavori eseguiti allo stadio"

Nell’inchiesta che riguarda la precedente dirigenza del Cesena Calcio, anche il Comune di Cesena rischia di trovarsi tra i frodati. E’ quanto sostiene l’ex consigliere comunale Davide Fabbri, che ricorda che tra l’allora presidente Igor Campedelli e il Comune si stipulò un accordo

Nell’inchiesta che riguarda la precedente dirigenza del Cesena Calcio, anche il Comune di Cesena rischia di trovarsi tra i frodati. E’ quanto sostiene l’ex consigliere comunale Davide Fabbri, che ricorda che tra l’allora presidente Igor Campedelli e il Comune si stipulò un accordo in base al quale una somma di fondi pubblici destinati agli impianti sportivi vennero destinati alla ristrutturazione dello stadio.

Ricorda Fabbri: “Hanno svuotato le casse del Cesena Calcio creando con quei soldi fondi neri che poi finivano sui propri conti correnti: questo ha detto la Guardia di Finanza nel chiudere l'indagine sulla società di calcio cesenate, ipotizzando una frode fiscale da oltre 11 milioni”.

Continua l’esponente politico, che invita il Comune a costituirsi in futuro parte civile: “Molto probabilmente anche il Comune di Cesena - proprietario dello Stadio del Cesena - è stato truffato. Il Comune di Cesena - che da sempre affida in concessione d'uso lo stadio all'A.C. Cesena - attraverso il sindaco Paolo Lucchi deve rompere gli indugi, uscire da un silenzio imbarazzante su tutta questa vicenda e costituirsi parte civile - come soggetto danneggiato - nei processi a carico degli ex amministratori del Cesena Calcio”.

Inoltre “alla luce della conclusione dell'indagine della Guardia di Finanza, credo che sia opportuno andare a fare le verifiche sulla regolarità dei lavori e servizi svolti allo stadio di Cesena. Modalità di assegnazione dei lavori e servizi, elenco delle ditte coinvolte nella realizzazione delle opere pubbliche, conformità fra progettato e realizzato. Questo dovrà essere analizzato con cura”. Questo perché nelle ipotesi di accusa per associazione a delinquere si parla anche di fatture false o gonfiate relativi a lavori in realtà non eseguiti, utilizzate per coprire la presunta frode fiscale.

Fabbri fa riferimento alle decisioni assunte dalla Giunta del sindaco Paolo Lucchi nell'agosto del 2010: approvata la ristrutturazione dello stadio cesenate - da lì a poco il Cesena sarebbe tornato a giocare in serie A - per una spesa di quasi 2 milioni di euro (per la precisione 1 milione e 912.000 euro), ripartita fra Comune di Cesena (proprietario dello stadio) e AC Cesena. Il Comune decise di coprire una quota di 480.000 euro, di cui 200.000 euro provenienti dai fondi stanziati nel 2010 per la manutenzione ordinaria degli impianti sportivi, mentre i restanti 280.000 euro dovevano essere calcolati a scomputo del canone dovuto dal Cesena Calcio per la concessione d'uso della struttura, mediante l'allungamento dei termini della concessione.

Le opere realizzate furono: il rifacimento delle postazioni delle squadre a bordo campo e della scala di accesso al campo dal tunnel, il rifacimento del manto del campo di calcio e dei relativi impianti di drenaggio, l'ampliamento degli spogliatoi, della sala stampa e della tribuna stampa, la creazione di una zona destinata alle interviste.

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