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Cronaca

Il vescovo: "Macchinette slot nei locali ricreativi delle parrocchie, le ho fatte subito togliere"

Regattieri si è espresso anche sui locali della parrocchia di Borello concessi dal parroco di origini boliviane don Emilio Solis a "Futuro Borello" che apertamente contesta l'arrivo di profughi

Come di consueto tutti gli anni, in occasione della giornata dedicata a San Francesco di Sales patrono dei giornalisti,  il vescovo della diocesi di Cesena – Sarsina Douglas Regattieri ha accolto i rappresentanti dell'informazione  presso la nuova sede degli uffici del vescovado in via Don Minzoni 47. E' stata l'occasione per fare il punto sullo stato della diocesi e sugli obiettivi pastorali che si intende raggiungere nel 2017 quando l'argomento centrale della pastorale è la “Fragilità” dell'uomo vista come momento di debolezza, ma anche come strumento di dialogo e di scoperta. “Una fragilità – ha detto il Vescovo – che ci circonda e che porta spesso l'uomo a essere  vittima  dei sensi, tuttavia questa può essere un momento di dialogo e di riscoperta dell'altro. Per quanto riguarda il giornalista lo invito, come ha detto il Papa, ad amare la verità, vivere con professionalità, rispettare la dignità umana”.

Per quanto riguarda la Diocesi di Cesena – Sarsina continua l'opera di apostolato in una comunità sempre più scarsa di sacerdoti. “Questo è il quarto anno – continua Regattieri – che non si  ordinano nuovi sacerdoti. Speriamo per il prossimo anno, abbiamo sei seminaristi di cui uno con problemi di salute che  ne hanno rallentato il  percorso, per il resto la diocesi conta centodieci sacerdoti in età piuttosto avanzata, infatti circa una trentina sono troppo avanti con gli anni e in parte disabili, mentre cinque sono allettati presso il centro don Baronio. A questi sacerdoti ne vanno aggiunti altri stranieri, che tuttavia rimangono per qualche tempo poi vengono destinati in altre zone. Le parrocchie sono novantasei rette da circa settanta parroci alcuni dei quali ne curano due o più. I sacerdoti stranieri appartenenti alla diocesi operano a San Domenico, Borello, Pievesestina e alla Madonna del Fuoco. Quello che invece è molto positivo è il numero di quarantaquattro  diaconi e altri sette che stanno compiendo il loro cammino. Proprio per questo la diocesi è stata divisa in sei Diaconie della Carità dove il diacono referente ha il compito di far crescere l'attenzione nei confronti dei poveri. Inoltre da quest'anno sono istituite dodici Chiese della Misericordia dove in giorni precisi e a determinati orari tutti potranno confessarsi o trovare una parola di conforto, sono queste: Duomo di Cesena cattedrale e con cattedrale,  Cattedrale di Sarsina, Chiesa dei Servi, Chiesa del Suffragio, Santuario di Longiano, Convento dei Cappuccini, Chiesa della Madonna Consolata di Gambettola, Chiesa di Cesenatico, Basilica del Monte, Chiesa del cimitero urbano, Convento di San Piero in Bagno, Chiesa di Martorano”.

Continua l'accoglienza ai profughi nel centro di Bagnile, qui sono accolti venti richiedenti asilo assistiti dall'associazione Papa Giovanni, per il resto nelle restanti tre case rette dalla San Vincenzo  sono presenti solo famiglie bisognose. La Caritas diocesana collabora con tutti gli organi laici, religiosi o dell'associazionismo preposti all'accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo. “Adesso che stiamo ultimando i nuovi uffici del vescovado qui in via Don Minzoni – continua il Vescovo – e quando si completeranno definitivamente i trasferimenti,  nei locali rimasti liberi dell'episcopio sarà accolta una famiglia bisognosa con quattro figli naturali e altri da loro assistiti”.

Alla domanda sui locali della parrocchia di Borello concessi dal parroco di origini  boliviane don Emilio Solis giovedì scorso per un confronto tra varie associazioni laiche tra le quali “Futuro Borello” che apertamente contesta l'arrivo di profughi nel nuovo centro di via Linaro, Douglas Regattieri sottolinea: ”Di regola il parroco dovrebbe chiedermi il permesso dell'uso dei locali da concedere a rappresentanti esterni alla chiesa. Don Salis mi ha avvisato di questo quattro giorni prima dell'evento. Personalmente ero contrario alla concessione degli spazi, ma quando mi è stato sottolineato che non esistevano altri locali analoghi per incontrasi in tutta la frazione ho dovuto permettere l'incontro”. Su una cosa il vescovo si è dimostrato inflessibile: la lotto contro la ludopatia. “Qualche volta in visita pastorale nelle parrocchie – ammette Douglas Regattieri – ha trovato macchine dedicate al gioco d'azzardo nei locali ricreativi. Ho dato subito ordine di rimuoverle ”.
 

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