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Cronaca

Il dramma dello studente, il momento del dolore: "Ora immersi nel "silenzio" del "perché?""

Don Mirco Bianchi, parroco di Villamarina e Gatteo Mare, ha scritto una lettera per "essere vicino a ciascuno di voi anche in questo momento di dolore"

Col sangue freddo si è fermato sulla banchina. Si è tolto lo zaino dalle spalle, ha atteso il transito di un Freccia Rossa ed in un battito di ciglia la vita si è spezzata in un freddo binario della stazione di Cesena. La città malatestiana è sotto shock per la morte dello studente 18enne del liceo classico Monti. In queste ore gli agenti del Commissariato di Polizia, diretti dal primo dirigente Nicola Vitale, stanno cercando di ricostruire il perchè di questa sciagura.

Don Mirco Bianchi, parroco di Villamarina e Gatteo Mare, ha scritto una lettera per "essere vicino a ciascuno di voi anche in questo momento di dolore. In punta di piedi e con tutto il rispetto per ciascuno che leggerà queste poche righe".

Prendo la penna non appena ho saputo della morte di un ragazzo sotto ad un treno in corsa a Cesena.
Scrivo non conoscendo ancora il nome del diciottenne e la casa in cui viveva.
Mi domando: non quale “treno” si sia fermato in modo improvviso il giorno di San Valentino ma quale "treno" stesse aspettando.
Non il "treno" che corre sulle rotaie ma il "treno della speranza" che ogni giovane aspetta nella propria vita.
Ogni persona, fatta ad immagine e somiglianza di Dio, desidera un bene per se nel futuro ma sopratutto per il presente.
Pre-sente, sente in anticipo, intuisce e sperimenta che la vita è un bene.
Per alcuni questa positività della vita è nascosta dietro alle nuvole come il sole d'inverno.
Per altri è chiaro fin da bambini, come se fosse sempre primavera.
Sicuramente per tutti, giovani ed adulti, ora è certo che il gesto del diciottenne studente è una "tempesta a ciel sereno".
Noi abituati a vivere la vita, noi ora costretti a chiederci più che mai anche del perché della vita e della morte.
Noi che ora siamo nel dolore, preghiamo per la cara anima del giovane diciottenne, per i suoi cari ed i suoi amici.
Ora immersi nel "silenzio" del "perché?";
Ora ridestati dal calore di un abbraccio del vicino;
Ora,
ora,
ora desiderosi più che mai di comprendere il significato della nostra vita.
Con gratitudine per coloro che leggeranno queste poche righe.
Con rispetto per coloro che ora piangono.
Con speranza affinché ogni persona comprenda che la vita è un dono.
Scusatemi per queste parole ma desideravo essere vicino a ciascuno di voi anche in questo momento di dolore.

Don Mirco Bianchi 

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