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Cronaca Sarsina

Giornata della Memoria, scampati alla deportazione raccontano le leggi razziali

I coniugi Aida e Dario Foà, oggi 88enni entrambi, scampati da bambini alla deportazione, hanno raccontato cosa significhi una vita segnata dalle leggi razziali

Testimoni di eccezione a Sarsina, per commemorare la giornata della memoria, i coniugi Aida e Dario Foà, oggi 88enni entrambi, scampati da bambini alla deportazione che hanno raccontato cosa significhi una vita segnata dalle leggi razziali. La loro non è una storia di campi di sterminio, ma di privazioni quotidiane, la scuola, il lavoro dei genitori, i trasferimenti da una città all'altra.

Si sono tenuti due incontri molto partecipati: il primo nella serata del 29 gennaio aperto a tutta la cittadinanza mentre il secondo, la mattina successiva, rivolto ai ragazzi delle scuole medie di Sarsina e Ranchio ed ai nonni della casa protetta Barocci.

“Ero un bambino quando uscirono la leggi razziali – dice Dario – e per noi significò essere cacciati da scuola. La mia esistenza è stata profondamente segnata da quegli anni per tante ragioni: si perdono le amicizie di scuola, gli anni più belli. Ricordo ancora oggi quando camminando per strada ci additavano dicendo: “Ecco, guarda gli ebrei”. Ci ho messo parecchio per digerirlo”. Un lungo applauso e tanta commozione ha accompagnato le testimonianze dei due coniugi autori del libro “Quando due parallele si incontrano: due ragazzi ebrei dalle leggi razziali ad oggi”.

Presenti alla serata il Sindaco Enrico Cangini e numerosi amministratori comunali “è stata una grande emozione – commenta a caldo l’assessore alla cultura Filippo Collinelli – e soprattutto un’occasione per trasferire ai giovani ed alle nuove genereazioni coscienza di ciò che è successo e spirito critico.”

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