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Cronaca

Ladri profanano i resti di San Mauro per rubare l'anello: "Un dono agli operai dell'Arrigoni"

Anche ultimamente, i primi di maggio, a Gambettola, i ladri hanno fatto sparire la collana e la coroncina in oro della Madonna delle Grazie

Sono entrati facendo finta di andare a pregare nella cripta dove sono custoditi i resti di San Mauro, il santo vescovo patrono della Diocesi, poi una volta lì, mentre uno stava attento che non entrasse nessuno, l'altro con la fiamma ossidrica o qualcosa di simile ha fatto un foro nella teca di plexiglas proprio in corrispondenza del guanto liturgico su cui sopra era infilato l'anello d'oro con una pietra dura di colore verde. Secondo il professore Marino Mengozzi, direttore dell’ufficio diocesano di arte sacra e beni culturali, il furto potrebbe essere accaduto proprio durante una funzione liturgica, dove c'è viavai di persone e al piano di sopra non si sentono eventuali rumori.

"Ad accorgersene è stato il sacrestano mercoledì mattina - spiega Mengozzi - che andando in cripta ha visto un foro nel plexiglas e poi si è accorto dell'anello mancante. Era l'anello di Monsignor Augusto Gianfranceschi, vescovo di Cesena dal 1957 al 1977. Un anello che per tutta la comunità della Diocesi aveva un significato simbolico e affettivo molto importante perché quell'anello venne donato, nei giorni caldi degli scioperi all'Arrigoni (anni Sessanta) agli operai. Monsignor Gianfranceschi andò a trovarli e in segno di solidarietà donò loro l'anello. Un gesto che significava sono dalla vostra parte, vi sostengo. Gli operai apprezzarono moltissimo e, facendosi portatori della stessa valenza simbolica, glielo restituirono ringraziandolo infinitamente. Ecco perché per la Diocesi è più un guaio affettivo che veniale. Mi fa male pensare che chi l'ha rubato non capisca il valore e finisca per venderlo a qualcuno per quattro soldi, un qualcuno che lo fonderà facendone altri oggetti". 

Furti di questo genere, infatti, difficilmente sono fatti su commissione. Sono azioni isolate di malviventi che pensano di guadagnare un centinaio di euro senza essere consapevoli del danno provocato e del sacrilegio commesso. L'anello quasi sicuramente proviene da Venezia, paese d'origine di Gianfranceschi e forse a regalarglielo potrebbe essere stato lo stesso Papa Roncalli, veneziano anche lui, che lo consacrò vescovo nel 1957. Purtroppo le chiese sono spesso oggetto di furti di questo genere, si va dalla forzatura delle cassette delle offerte o dei candelabri al furto vero e proprio di oggetti come le immagini mariane, opere d'arte o reliquie. Anche ultimamente, i primi di maggio, a Gambettola, i ladri hanno fatto sparire la collana e la coroncina in oro della Madonna delle Grazie.

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