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Fugge all'alt dei carabinieri e si schianta: pensava di essere ubriaco, ma era sobrio

Serie di controlli sulle strade nel week-end da parte dei carabinieri della compagnia di Cesena, che hanno operato con l'unità cinofila e l'etilometro per rendere più sicura la “movida”

Serie di controlli sulle strade nel week-end da parte dei carabinieri della compagnia di Cesena, che hanno operato con l'unità cinofila e l'etilometro per rendere più sicura la “movida” del sabato sera. In generale i militari hanno controllato circa 80 persone e 40 veicoli nel corso delle verifiche stradali. Ispezionati anche alcuni locali, per controllare la somministrazione degli alcolici ai minorenni, a tal riguardo non sono state individuate violazioni.

Due controlli stradali hanno permesso, invece, di sventare due situazioni di pericolo. Un giovane cesenate di 26 anni, infatti, è stato fermato a bordo della sua utilitaria su via Cervese con un tasso etilico superiore a 3 (limite consentito è 0,5). Il giovane è stato quindi denunciato dal personale del Radiomobile, gli è stata ritirata la patente e sequestrato il mezzo ai fini di confisca.

Sempre i carabinieri, su via Cervese venerdì sera, hanno operato per l'inseguimento di un soggetto che con la sua auto ha bruciato l'alt che gli veniva imposto a bordo strada. I carabinieri hanno inseguito l'uomo, straniero di 40 anni, fino a Pisignano, quando lo stesso ha dovuto necessariamente fermarsi in quanto nella fuga si è incidentato contro un cordolo. Ai militari si è giustificato dicendo di aver avuto paura in quanto credeva di essere oltre i limiti per la guida in stato di ebbrezza. Al controllo, però, è stato trovato regolare per quanto concerne la guida in stato di ebbrezza. Invece gli sono state contestate diverse violazioni al codice della strada.

I militari hanno segnalato alla prefettura quale assuntore di stupefacenti un 35enne trovato in un locale con 2 grammi di marjiuana e altri due in casa. Infine è stato denunciato per appropriazione indebita un marocchino che, dopo aver preso a prestito un cellulare di cospicuo valore da un connazionale conoscente, non l'ha più restituito.

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