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Cronaca

Spopolano le app per ordinare i pasti: arriva 'Foodracers' e gli operatori del "food delivery" diventano tre

Quante volte si dice in casa "Non ho voglia di cucinare, e se ordinassimo qualcosa?", oppure per non ridursi al "solito panino" nelle pause pranzo di lavoro si cerca qualcosa

Si moltiplicano i servizi di consegna a domicilio, a casa e a lavoro, dai ristoranti cesenati.  Quante volte si dice in casa "Non ho voglia di cucinare, e se ordinassimo qualcosa?", oppure per non ridursi al "solito panino" nelle pause pranzo di lavoro si cerca qualcosa da ordinare, tirando fuori vecchi menu dai cassetti delle scrivanie? Anche a Cesena sono sempre di più i seguaci del "Food Delivery", che non è altro che la consegna a domicilio del cibo, che si è adeguata ai tempi del 2.0. Se, infatti, ordinare qualcosa con una telefonata al bar o al ristorante più vicino è spesso una consuetudine, mediante un'app è possibile ampliare di molto il ventaglio di proposte.

Per ordinare il sistema è molto semplice: non serve più chiamare, si fa l'ordine via app e vengono recapitate le pietanze richieste all'indirizzo indicato. In questo modo si ha a disposizione un vasto menù, offerto da più ristoranti, hamburgerie, ma anche piadinerie e take-away etnici presenti in città. 

In verità non c'è molta novità in tutto questo: già tantissimi ristoranti, bar e punti di ristoro consegnano a domicilio, magari negli uffici dell'isolato o del quartiere. Ma la maggiore novità è appunto l'applicazione presente sullo smartphone, che permette di selezionare il locale di provenienza, la pietanza desiderata e chiaramente il prezzo. Nelle grandi città questi servizi sono già coperti da più operatori. In Italia se ne contano almeno una dozzina, ma tutti operano soprattutto nelle grandi città. A Cesena invece, tale servizio è offerto ora da tre operatori, si va da “JustEat”, fino a "Foodstation" che invece è un operatore nato e con base a Cesena. E dal momento che tutti preferiscono l'inglese per questo genere di servizi ora arriva “Foodracers”, che da mercoledì diventa operativo in città.

Chi usa le app per il pasto a domicilio

Secondo dei dati diffusi dall'Osservatorio di Just Eat gli ordini digitali per il pranzo nei giorni lavorativi è aumentato del +137% dei pranzi in 15 città italiane. Tra i lavoratori che ordinano di più a domicilio ci sono i Millennials e le donne. Tra chi ordina a domicilio il 41% sono impiegati, il 18% liberi professionisti, il 33% studenti. Molti scelgono piadine e pizza. Il 36% degli italiani che usano questi servizi ordina mediamente a pranzo 2-3 volte al mese e il 32% lo fa in compagnia per gruppi di 3-4 colleghi. Il 20% paga con i buoni pasto, quasi il 50% con carta di credito, ma con Just Eat il 33% paga in contanti. Sia le grandi città che quelle di medie dimensioni mostrano grandi crescite di fatturati. Nelle grandi metropoli, i servizi di "delivery on demand" (di consegna a domicilio) sono sempre più diffusi, meno nei piccoli centri.

I servizi a Cesena 

Il tutto si basa su convenzioni tra gli operatori, che sostanzialmente fanno da intermediari tramite l'app tra i ristoranti esistenti in città (quindi l'origine del cibo è indicata in modo chiara) e gli acquirenti. A Cesena "Foodracers" sbarca con 23 punti di ristorazione convenzionati, si va dal ristorante classico a quello etnico, dall'hamburger alla pizza, dalla gelateria alla pasta fresca, dalle pietanze cinesi a quelle indiane. Le città già coperte da Foodracers sono Bergamo, Brescia, Castelfranco, Como, Cremona, Forlì, Lucca, Mestre, Montebelluna, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Pordenone, Ravenna, San Donà di Piave, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Vicenza. JustEat offre a Cesena  la scelta tra 8 esercizi, tra ristoranti, piadinerie, rosticcerie, take-away, mentre la cesenate Foodstation ha ben 25 punti di ristorazione disponibili nel suo "menù di menù". I prezzi di consegna variano a secondo dell'ordine e dell'ammontare della spesa, di solito si tratta di 2-3 euro. Per Foodracers la spesa minima di consegna è di 2,5 euro.

Come Funziona

A effettuare le consegne è una squadra di "racers" selezionati, persone che mettono a disposizione il loro tempo libero, senza vincoli di orari, nella logica della "sharing economy". I fattorini incaricati della consegna guadagnano un minimo di 2,50 euro a consegna e viene trattenuto direttamente dal racer, oltre al sistema di” fidelity” che consente sconti a chi effettua più ordinazioni. Questi addetti, al netto degli inglesismi, vengono qualificati come lavoratori autonomi, come è emerso anche da una recente sentenza del Giudice del Lavoro di Torino nelle causa intentata da 5 fattorini a "Foodora", un altro operatore del food delivery che copre le grandi città, in quanto sarebbero loro a decidere - rispondendo alla chiamata o meno - se effettuare la consegna.

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