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Cronaca

Comparsate tv, blitz della Finanza. Regione: "Tutto trasparente"

Nel territorio di Forlì-Cesena la Finanza è arrivata alla sede centrale di TeleRomagna, a Cesena, e a Forlì, negli uffici di Videoregione, l'altra emittente televisiva del territorio

Sulla vicenda delle presenze a pagamento in tv di consiglieri regionali, si è tenuto mercoledì a Bologna un incontro fra l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa e la Conferenza dei presidenti dei gruppi assembleari. La riunione arriva dopo che con un blitz la Guardia di Finanza, nella giornata di martedì ha fatto “visita” alle sedi delle tv e radio locali per acquisire documentazione sui pagamenti da parte degli uffici del Consiglio Regionale per permettere le comparsate dei politici.

L'inchiesta è diretta dal pm Scandellari di Bologna. Nel territorio di Forlì-Cesena la Finanza è arrivata alla sede centrale di TeleRomagna, a Cesena, e a Forlì, negli uffici di Videoregione, l'altra emittente televisiva del territorio. Si è cercata la documentazione relativa ad eventuali pagamenti per la presenza nei programmi di politici. La stessa finanza, ma in questo caso su richiesta della Procura della Corte dei Conti, ha cercato la documentazione corrispondente nella sede stessa dell'Assemblea Legislativa regionale. La vicenda è nata da un'inchiesta giornalistica avvenuta nella settimana di Ferragosto. A livello locale tra i politici che hanno effettuato le comparsate a pagamento c'è anche il consigliere regionale Thomas Casadei, che ha spiegato con un comunicato le sue ragioni.

A parlare è ora una nota della presidenza dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna: “In merito alla richiesta di documenti sulle presenze in tv di consiglieri regionali da parte della Corte dei Conti, appare ovvio da parte nostra garantire piena collaborazione alla magistratura contabile, come del resto sta avvenendo già in queste ore. Allo stesso tempo, va chiarito che la presenza di consiglieri regionali in trasmissioni televisive, e l’utilizzo delle risorse in capo ai gruppi a questo fine, è sempre avvenuta nell’ambito del quadro normativo e regolamentare dato, che prevede controlli amministrativi e di merito, con la certificazione di regolarità e compatibilità delle spese sostenute”. La presa di posizione è diversa da quanto aveva inizialmente dichiarato il capogruppo del Pd Marco Monari, che invitava i consiglieri che avevano beneficiato delle comparsate in tv di rifondere con soldi propri le casse del gruppo consigliare.

E ancoraprosegue la nota della presidenza: “Quanto alla realizzazione dei format televisivi, non rientra nelle nostre responsabilità, né in quella dei consiglieri regionali, il rispetto di norme, anche deontologiche, attinenti all’attività giornalistica e di comunicazione. Infine, sia chiaro che l’intendimento di tutti noi resta quello di proseguire con una gestione, sia dei gruppi sia dell’attività dell 'Assemblea, improntata alla trasparenza, all’efficienza e all’efficacia nell’utilizzo delle risorse, la stessa che ha portato a risultati, a partire dalla costante riduzione dei costi, che sono sotto gli occhi di tutti e che rendono la nostra Regione fra le più virtuose e trasparenti in Italia”.

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