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Cronaca

Figli sottratti alle loro famiglie, manifestazione in piazza del Popolo

In Italia ci sono circa 42mila minori che vengono tenuti in case famiglia, che l'associazione definisce "allontanamenti facili". Per questi si chiede una giustizia più celere e maggior considerazione della famiglia allargata, con affidi di preferenza a nonni e zii, all'interno quindi della stessa cerchia famigliare

Martedì sera si tiene in piazza del Popolo una manifestazione organizzata dall’associazione “Genitori per sempre”. L’iniziativa ha lo scopo di attirare l’attenzione sul tema dei numerosi bambini che si trovano lontano dai loro genitori, in case famiglie, case protette e comunità, allontanati per effetto di provvedimenti di legge.

“Si tratta di una manifestazione pacifica – sottolinea uno degli organizzatori cesenati -, a cui abbiamo invitato anche il sindaco, gli assessori e i Servizi Sociali. Non è una manifestazione contro il lavoro di qualcuno, ma un’iniziativa per attirare l’attenzione su un grande numero di bambini che vengono tolti dalle loro famiglie”. In particolare, si rivendica il diritto dei genitori di poter stare coi propri figli minorenni. E in caso di necessità di toglierli dalla famiglia, che questo avvenga per il minor tempo possibile.

La manifestazione, che si tiene in piazza del Popolo alle 20,30 vedrà i manifestanti sfilare con candele accese. La protesta vede al suo interno varie anime. Si va da quei genitori che ritengono di essere stati allontanati ingiustamente dai propri figli, molto spesso nel corso di burrascose e tormentate separazioni coniugali. Come è il caso dell’organizzatore che presenta l’iniziativa: “Nel mio caso mi sono visto sottrarre le mie figlie di 7 e 10 anni per un accusa non esistente di molestie, mossa dalla mia ex compagna, che però è stata definitivamente archiviata. Tuttora, però, non posso liberamente vedere le mie figlie che vengono tenute in un ambiente protetto, protetto da me che sono ritenuto la ‘minaccia’ ”.

In Italia ci sono circa 42mila minori che vengono tenuti in case famiglia, che l’associazione definisce “allontanamenti facili”. Per questi si chiede una giustizia più celere e maggior considerazione della famiglia allargata, con affidi di preferenza a nonni e zii, all’interno quindi della stessa cerchia famigliare, per poi rientrare nel più breve tempo possibile nella famiglia di appartenenza. Inoltre l’associazione calcola che ci sono “4 milioni di bambini a cui non è concesso il vero affido condiviso”. All’iniziativa partecipano anche altre associazioni di tutela dei minori.

 

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