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Cronaca San Mauro Pascoli / Via Due Martiri, 2

Come da tradizione viene "smesso" il maiale, è l'ora della "Festa de bagòin ma la tòra"

Novità dell'anno lo spettacolo teatrale "Tra un principe e un... maiale" con lo chef Piergiorgio Parini

Dodicesima edizione per la "Festa de bagòin ma la tòra", la festa dedicata al maiale che ogni anno si svolge a Villa Torlonia a San Mauro a fine gennaio, quando da tradizione viene "smesso" il maiale.

"Il menù rispecchia la tradizione romagnola - commenta Pierangelo Filippi, presidente dell'associazione Tòra - dalle classiche tagliatelle al ragù fino ai fagioli con le cotiche, passando per cotechino e cavoli, costolette, ciccioli, salsicce e affettati, per finire con i dolci fatti a mano dall'associazione".

La festa avrà inizio venerdì 20 con la prima cena a menù fisso, accompagnata dalla rassegna dei "Pasquarul ad Sant'Antoni" presentata dall'associazione Romagna col Cuore. "Ormai siamo giunti alla terza edizione della rassegna", ha commentato il presidente dell'associazione Alfio Nicolini, "e quest'anno saremo accompagnati dal gruppo di frustatori Cassani di Faenza".

Sabato 21, nel pomeriggio, avrà inizio la lavorazione delle carni: i macellai mostreranno al pubblico come si lavora e si insacca il maiale che poi verrà grigliato per la cena. Alle 17:00 nella Sala degli Archi Piero Maroni, cantastorie sammaurese, presenterà insieme all'editore Roberto Casalini il suo libro "At fata zenta", che narra in rima e tramite l'uso del dialetto episodi e personaggi caratteristici di San Mauro (in chiusura anche un divertente racconto sulla storica diatriba Savignano-San Mauro). Dalle 18.00 si aprirà lo stand gastronomico presso cui si potrà cenare (le prenotazioni sono esaurite, ma ci sono 1000 posti non prenotabili in cui si potrà cenare "self-service"). Chiuderà la serata la "Vègia ad Sant'Antòni", la classica veglia accompagnata da balli e canti romagnoli in compagnia di Sergio Casabianca.

Domenica 22 si inizia con la Messa delle 9:00 nella chiesa di San Pietro e Paolo, seguita dal rito della benedizione degli animali. A mezzogiorno riaprirà lo stand dove si potranno gustare le delizie del maiale, mentre nel pomeriggio proseguiranno le dimostrazioni dei macellai accompagnate da canti e balli del gruppo folcloristico marchigiano "La Damigiana".

"I quantitativi di carne saranno gli stessi degli anni scorsi, per cui... chi prima arriva, meglio alloggia!", ha commentato ironicamente Luciana Garbuglia, sindaco di San Mauro.

Vegani e vegetariani, non temete: la grande novità di questa edizione è rappresentata dallo spettacolo teatrale-enogastronomico "Tra un Principe e un Maiale...", realizzato dalla compagnia del Teatro degli Scartafacci in collaborazione con lo chef Piergiorgio Parini. Lo spettacolo, allestito al piano nobile della Villa, racconta la storia surreale di un "maiale non maiale" che si ribella al macello e al consumo delle carni. "Il maiale è l'animale più simile all'uomo, lo abbiamo inserito in una provocazione per mostrare che ogni uomo, in fondo, è un po' maiale, principe compreso", ha commentato Mirko Ciorciari, attore della compagnia degli Scartafacci. Durante lo spettacolo il pubblico potrà degustare un finto sanguinaccio, una "salsiccia non salsiccia" e un panino con la mortazza... ma senza mortazza, il tutto accompagnato da una selezione di vini della cantina Braschi. La commedia, della durata di 20-25 minuti, verrà proposta ogni mezz'ora il venerdì e il sabato dalle 19:30, la domenica dalle 11:00 fino a sera. 

Nelle giornate di sabato e domenica, nella Sala delle Tinaie, sarà allestita la mostra fotografica di Fiorenzo Montalti con commenti sul maiale. Inoltre verranno esposte le tele da buoi delle stamperie romagnole che raffigurano Sant'Antonio (tra le quali tele dipinte da artisti come Dario Fo, Tonino Guerra e Ilario Fioravanti). Nel passato, infatti, una figura del santo era sempre presente in ogni stalla della Romagna come simbolo di protezione. Per l'occasione il museo della civiltà contadina resterà aperto al pubblico.

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