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Cronaca Sarsina

Festa a Massa di Sarsina: "Si ricorderà San Giovanni Battista"

"Massa di Sarsina che si ritroverà, domenica 28 giugno, per ricordare San Giovanni Battista, con la messa alle 17.30"

"Come mosca rara di questi tempi è il trovare una festa che non sia stata soppressa. Parliamo di Massa di Sarsina che si ritroverà, domenica 28 giugno, per ricordare San Giovanni Battista, con la messa alle 17.30". Così don Daniele Bosi che spiega : "Massa, posta sul monte bagnato dai fiumi Savio e Para, fu una delle prime parrocchie a perdere il parroco residente, nel 1951, quando don Clemente Matassoni venne trasferito al Seminario di Sarsina, continuando il servizio fino al 1954. Venne poi affidata al parroco di Monteriolo fino al 1963, e in seguito per alcuni anni a don Vicinio Caminati da Sarsina, originario della parrocchia. Dal 1967 al 1969 vi andò, sempre dal Seminario di Sarsina, don Antonio Zaccheroni, e infine don Renato Castellani fino al 2009. Nel piancito, poco prima dell’altare, v’è incastonata una lastra romana, con epigrafe a grandi lettere, che porta il nome di Q. MVRCIV, del secolo I dopo Cristo". 

"Un frammento di marmo cipollino, di forma circolare, sostiene l’acquasantiera. In antico, era detta “Massa rusticorum”; nel diploma di Federico II, del 1220, si trova la sola denominazione “Massa”. Nella canonica, un palazzo signorile con soffitti pitturati, ora di proprietà privata, si trovano ancora due camini in pietra serena, uno dei quali porta impresso lo stemma della famiglia Fabbri ed è datato 1459. Chiesa e canonica hanno avuto importanti lavori di restauro nel 1866. Ha una storia che fa invidia, già nel documento del 1127 è ricordato l’importante castello di Massa con la parrocchiale dedicata a S. Giovanni Battista. Nel sec. XVI i castelli di Massa, Casalecchio, Pagno, Bianzano e Segutano sono governati dai conti Bernardini di Massa. L’antichissima chiesa, più volte rimaneggiata nei secoli, ha subito un radicale intervento di restauro nel 1986. Sempre in quel periodo, la comunità subì il furto di una delle due campane, del 1464. La campana minore, del 1353, rimasta in loco, cadde rovinosamente al suolo dopo che i ladri ne avevano manomesso il sostegno senza però riuscire a prelevarla. Ora i resti, dodici pezzi e diversi frammenti, sono visibili al Museo Diocesano. Nel 1990 vennero donate 2 campane nuove dalla famiglia che aveva comprato nel frattempo la canonica, in memoria della madre".

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