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Cronaca

"Dammi i soldi o ti spacco le ossa": l'estorsione finisce con le manette

Non avendo i soldi, la vittima di questa minaccia è scappata di casa, nascondendosi da amici, e alla fine si è rivolto alla polizia, quegli stessi poliziotti che lo avevano controllato innumerevoli volte

“Se non mi paghi ti spacco le ossa”: una frase minacciosa proferita per una partita di droga non pagata e detta da uno che aveva la fama di portare a termine le sue promesse. Per questo, non avendo i soldi, la vittima di questa minaccia è scappata di casa, nascondendosi da amici, e alla fine si è rivolto alla polizia, quegli stessi poliziotti che lo avevano controllato innumerevoli volte nelle loro ispezioni alla stazione ferroviaria.

E' il quadro che si è concretizzato alcuni giorni fa. La stazione ferroviaria resta attentamente monitorata dalla squadra Anticrimine del Commissariato di Cesena: purtroppo, infatti, l'area resta il principale centro dello spaccio dell'eroina in città, ma anche di altre sostanze stupefacenti come per esempio l'hashish, in particolare a giovani e studenti. E' proprio nel corso di uno di questi controlli che un eroinomane cesenate di circa trent'anni avvicina i poliziotti, molto spaventato. Poco alla volta si confida e spiega di essere finito in un guaio.

Infatti, il soggetto aveva preso “a credito” circa 50 grammi di hashish da un marocchino 39enne, ma poi non era stato in grado di pagare la droga, un prezzo di circa 200 euro. Da qui le richieste, sempre più minacciose, dello spacciatore, con avvertimenti e minacce di botte. Il tossicodipendente per sicurezza aveva anche lasciato Cesena, dal momento che il suo fornitore conosceva la sua abitazione. Nel frattempo la richiesta di denaro era salita a 250 euro. Alla fine, quindi, il tossicodipendente si sfoga coi poliziotti e racconta tutto.

La polizia decide quindi di organizzare il tranello: una volta recuperata la cifra, gli agenti segnano i numeri di serie delle banconote e si camuffano in mezzo ai clienti di un bar in cui deve avvenire il pagamento della droga, da parte del tossicodipendente che fa da esca. Pochi istanti dopo la cessione del denaro, scatta il blitz e lo spacciatore viene arrestato. Il reato che gli viene contestato è estorsione, in quanto avrebbe preteso del denaro con le minacce. Con quest'operazione di lunedì, gli uomini del Commissariato di Polizia ritengono di aver messo in carcere il principale “rivenditore” di droga nella zona della stazione, per quanto riguarda hashish ed eroina. E' stato inoltre denunciato a piede libero un suo connazionale, ventenne, ritenuto il “palo” che doveva sorvegliare l'area perché il “capo” potesse operare lontano da divise e poliziotti.

Dopo la convalida dell'arresto (pm Messina), è stata disposta la custodia in carcere. Secondo la polizia, il 39enne magrebino non era nuovo a richieste di denaro particolarmente violente e minacciose, per cui invita chiunque abbia vissuto episodi simili a farsi avanti. Le forze dell'ordine, nel frattempo, continuano la loro opera di pattugliamento e repressione nei principali centri di passaggio e aggregazione dei giovani.

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