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Cronaca

E45, Lucchi e Baccini chiedono un incontro al Ministro Di Maio: "Servono ammortizzatori sociali ed aiuti"

Il sindaco di Cesena Paolo Lucchi e il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini chiedono un incontro anche al ministro dello Sviluppo Economico, Lavoro e Politiche Sociali Luigi Di Maio

Per affrontare la chiusura dell’E45 "gli interventi infrastrutturali sono fondamentali, ma non bastano: occorre anche pensare alle ripercussioni economiche negative provocate dal  blocco della superstrada". Per questo, dopo l’incontro con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli, che si è impegnato a intervenire sulla viabilità alternativa per garantire la ripresa dei collegamenti locali, il sindaco di Cesena Paolo Lucchi e il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini (rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Unione dei Comuni della Valle del Savio) ora chiedono un incontro anche al ministro dello Sviluppo Economico, Lavoro e Politiche Sociali Luigi Di Maio con l’obiettivo di attivare misure economiche urgenti per aiutare le famiglie e le imprese colpite dalle conseguenze della chiusura della E45. La richiesta è stata formalizzata con una lettera inviata mercoledì mattina al vicepresidente del Consiglio  Ne sono stati informati anche i deputati locali Marco Di Maio, Jacopo Morrone, Simona Vietina e Galeazzo Bignami," con l’auspicio un di un loro diretto interessamento perché l’incontro con il ministro Di Maio possa avvenire al più presto".

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Nella missiva Lucchi e Baccini rimarcano come quello di martedì a Roma sia "stato un incontro positivo, nel quale il ministro Toninelli ci ha confermato l’impegno del Governo a farsi carico delle competenze sulla viabilità locale alternativa, in modo tale da garantire interventi rapidi attraverso Anas, stanziando le risorse necessarie all’adeguamento ai nuovi volumi di traffico, riconoscendo quindi la necessità di dare risposte in tempi brevi ai territori e ai cittadini coinvolti dalla chiusura della E45. Abbiamo dunque preso atto positivamente e con soddisfazione del fatto che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti si sia dichiarato pronto ad ‘adottare’ le strade che negli anni scorsi erano state affidate agli enti locali, in modo che Anas possa far partire i cantieri rapidamente e con fondi assicurati". A questo proposito lo stesso Ministro ci ha assicurato che nella prossima Conferenza Stato-Regioni verrà anche affrontato il tema del passaggio ad Anas anche della S.S. 3-bis Tiberina, per garantire un intervento rapido che consenta di riaprire quella strada quanto prima, e anche questo è per noi motivo di grande soddisfazione".

Lucchi e Baccini auspicano "che con altrettanta determinazione e rapidità si trovi una soluzione positiva anche alla necessità di garantire da subito ammortizzatori sociali ai lavoratori, aiuti economici alle famiglie coinvolte ed aiuti alle imprese colpite dalle conseguenze della chiusura della E45. Su questo tema il ministro Toninelli, non essendo di sua diretta competenza, non ha infatti, giustamente, preso alcun impegno a nome del Governo". Al ministro Di Maio i rappresentanti dell'Unione dei Comuni della Valle del Savio chiedono "a nome del sistema delle imprese e dei sindacati, un incontro urgente, al fine di valutare la messa in campo di interventi urgenti, necessari e idonei a dare immediata risposta alle gravissime conseguenze che tale situazione sta causando al sistema socio-economico del nostro territorio. Parliamo infatti, limitandoci ai dati dell’area cesenate, di 10,3 milioni di transiti di autoveicoli rilevati nel periodo dicembre 2017-novembre 2018 (28.641 transiti medi giornalieri), di 14.000 imprese e unità locali coinvolte, di 229.697 presenze turistiche nei Comuni di Bagno di Romagna e Verghereto e 340.204 presenze nella Riviera provenienti da Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana e Umbria (periodo gennaio-ottobre 2018)".

"Dunque è evidente come, a partire dal turismo (disdette delle prenotazioni alberghiere), al sistema delle imprese (in primis autogrill e aree di servizio che sono sostanzialmente deserte, e dunque costrette a lasciare a casa i loro dipendenti, imprese impossibilitate ad adempiere alle commesse, riduzione della produzione), dall’autotrasporto (aumenti di percorrenza, di tempi e di costi) al problema della frequenza scolastica degli studenti (con anche in questo caso aumento di costi per le famiglie), ai lavoratori pendolari (costi per vitti e alloggi fuori sede, aumenti di costi e tempi di spostamento) le ricadute sul sistema imprenditoriale e sociale sono drammatiche", concludono Lucchi e Baccini.

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