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Cronaca

Lavori sospesi sulla E45?: "Riapertura ai tir rischia di slittare di diversi mesi"

Sui lavori incombe l'inchiesta della Procura. "Anche la manutenzione sulla Tiberina è ferma al palo", Lucchi e Baccini, preoccupati, scrivono ai parlamentari del territorio

Torna ad acuirsi la preoccupazione per la situazione dell’E45. A un mese dal sopralluogo al viadotto Puleto da parte del Ministro alle Infrastrutture Toninelli, i provvedimenti annunciati in quella sede sembrano essere ancora lontani dagli effetti sperati: i lavori di ripristino sul viadotto Puleto rischiano una lunga sospensione dopo la richiesta di incidente probatorio da parte dei legali dei dirigenti Anas indagati per la vicenda, mentre la manutenzione della Statale Tiberina è ancora al palo.

Di fronte a questo quadro, il Presidente dell’Unione Valle Savio Paolo Lucchi e il Vicepresidente Marco Baccini, anche a nome degli altri Sindaci, hanno deciso di rivolgersi ai parlamentari del territorio per esprimere la loro estrema preoccupazione e per chiedere il loro aiuto, quanto meno  nel raccogliere informazioni esatte sull’evolversi della situazione. Lo hanno fatto con una lettera inviata a Jacopo Morrone, al senatore Marco Croatti e al deputato Carlo Ugo De Girolamo. La stessa comunicazione è stata inviata per conoscenza al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli, al Ministro dello Sviluppo Economico, Lavoro e Politiche Sociali Luigi Di Maio, al  Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e alle associazioni ed organizzazioni che hanno firmato il Protocollo di intesa sull’emergenza chiusura E45.

"In queste ore ci giunge voce - scrivono Lucchi e Baccini - che, a seguito dell’incidente probatorio richiesto dai legali dei dirigenti Anas indagati per l’omessa manutenzione del viadotto Puleto, i lavori da parte di Anas stessa per il ripristino e la riapertura della E45 siano stati sospesi. Ciò significa che la riapertura della superstrada anche al traffico pesante, che ci era stata garantita dal Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli in occasione del suo sopralluogo in loco del 15 febbraio scorso, in realtà corra il rischio di essere ulteriormente ritardata di alcuni mesi".

Ci rivolgiamo a voi - proseguono - che vi siete fatti garanti, con successive dichiarazioni pubbliche, dell’impegno preso in quella circostanza da parte del Ministro – riapertura al traffico pesante entro un mese (dunque entro il 15 marzo) e avvio dei lavori sulla S.S. 3bis Tiberina – per chiederVi di raccogliere informazioni con i tempi più rapidi possibili e di volerci fornire il quadro reale della situazione".

Lucchi e Baccini si definiscono "preoccupatissimi di quel che sta accadendo e, come noi, lo sono anche i nostri concittadini e le nostre imprese: ad oggi i danni segnalati da cittadini e imprese che stanno rispondendo  all’indagine conoscitiva avviata dall’Unione Valle Savio per l’accesso ai 250mila euro stanziati dalla Regione Emilia-Romagna per l’attuazione delle prime misure di assistenza e sostegno alla popolazione ed alle attività economiche e produttive colpite) ammontano ad oltre 860mila euro. Ma, come noi, sapete che i danni reali sono molti di più, avendo stimato Unioncamere Emilia-Romagna, nella propria indagine, danni pari a 10 milioni di euro per un mese di chiusura del viadotto (4,7 milioni di euro per l’autotrasporto, che è il settore più colpito, 4,6 milioni di euro per gli automobilisti che utilizzano questa infrastruttura viaria e quasi 800mila euro che perde il settore del turismo)".

I due vertici dell'Unione Valle Savio sottolineano come "A differenza di quanto era stato garantito durante il sopralluogo del Ministro Toninelli, ad oggi non sono ancora partiti i lavori di messa in sicurezza e di ripristino della vecchia strada S.S. 3bis Tiberina, e questo significa che la sospensione dei lavori sulla E45, in assenza di una adeguata viabilità alternativa, corre il rischio di nuovo di creare una cesura fra la Romagna, la Toscana, l’Umbria e il resto d’Italia. Cesura della quale pagherebbe le conseguenze la nostra economia. Questa situazione rende inoltre ancora più necessario l’incontro che abbiamo chiesto al Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio il quale, mentre ha offerto garanzie per gli aiuti ai lavoratori colpiti da questa emergenza, nulla invece ha stabilito in merito al sostegno al mondo delle imprese".

I sindaci della Valle del Savio si rendono disponibili a incontrare i parlamentari del territorio "se e quando vorrete (possibilmente entro la prossima settimana, e comunque non oltre il 20 marzo)", sottolinenando come "a seguito delle rassicurazioni e delle promesse fatte dal Ministro Toninelli il 15 febbraio, abbiamo annullato la manifestazione prevista per il 16 febbraio". 

"Non vorremmo - concludono - doverci pentire di una scelta di responsabilità, che abbiamo fatto convintamente, dovendo invece constatare che, come molto spesso succede in Italia, alle promesse non seguono i fatti. Ciò sarebbe davvero inaccettabile per le nostre imprese e per i nostri cittadini".

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