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Cronaca

"E Campanon", torna il Festival della canzone dialettale romagnola. La prima edizione nel 1966

Ritorna l'appuntamento con uno dei festival più longevi d'Italia insieme a quello di San Remo e quello della musica napoletana

Torna a Cesena, probabilmente a novembre di quest'anno, “E Campanon” Festival della Canzone Dialettale Romagnola, aperto a tutti i generi musicali, realizzato dall'Associazione no profit “Nuovi Amici del Campanon” formato da grandi musicisti del territorio fra i quali Mirko Casadei, Stefano e Gianluca Nanni, Gabriele Riciputi (in arte conosciuto come Lele il Saraceno), Carolina Casadei organizzatrice di concerti e Alessandra Tombaccini consulente web marketing.

Il Festival, tra i più anziani in Italia insieme a quello di San Remo e della musica partenopea di Napoli, ebbe la prima edizione nel 1966 e venne rieditato continuamente fino al 2005. Il suo sonno è terminato perchè riprenderà a novembre  inserito nel cartellone del Teatro Bonci, dove venne sempre realizzato, per la stagione 2019-2020. L'idea di rilanciare E Campanon (riferito alla torre del palazzo del capitano) è dei due fratelli musicisti cesenati, noti in tutto il mondo, Stefano e Gian Luca Nanni legati alle tradizioni romagnole, alla canzone popolare in lingua dialettale e all'identità del territorio. Su queste basi è stata contattata la famiglia Casadei, la prima a portare la musica romagnola a vertici impensati, trovando il consenso entusiasta di Mirko Casadei, impegnato fra l'altro nella conoscenza e diffusione del dialetto locale nelle scuole con l'associazione “Ad chi sit e fiol ?”, allestendo una squadra di grande prestigio con il celebre cantate musicista Gabriele Riciputi (in arte Lele il Saraceno)  che canterà la nuova sigla del Festival. 

Nella  kermesse musicale, che  si prevede occuperà due serate come le edizioni storiche,  saranno cantati al massimo quattordici brani musicali originali di vari stili, in quanto la nuova edizione non prevede limiti di generi musicali, purchè tutti originali e in dialetto delle terre di Romagna. L'idea quindi è quella di rifondare il “E Campanon” partendo dalla tradizione interrotta  quattordici anni fa, ma ampliandone la portata e guardando anche alla modernità, cercando di interpretare i tempi moderni e lasciarsi anche contaminare da nuovi linguaggi artistici come stili musicali, diversi argomenti nei testi e altro che la fantasia e la capacità degli autori e musicisti potrà creare con un occhio anche agli aspetti  poetici tanto cari all'avvocato Chiesa uno degli storici creatori del festival. “Il dialetto rappresenta la nostra stessa essenza di romagnoli – ha detto Mirko Casadei – e il rinnovato Campanon va in questa direzione. La nostra lingua nata  nel territorio è così unica, seppure a volte differente tra zona e zona, non può cadere nel dimenticatoio. Non per niente, ogni volta che noi romagnoli parliamo lontano dai nostri luoghi di origine, e io lo so molto bene, subito veniamo riconosciuti per la nostra cadenza e imitati con grande rispetto per la nostra romagnolità”.

“I brani canori – dice Alessandra Tombaccini – dovranno essere inviati nelle date prospettate nel nostro sito. Tutti originali, sarà chiesto a ciascun autore di confermare per scritto il fatto che non è mai stato editato e nel caso che non fosse proposto il cantante sarà nostra cura trovarne uno adatto. I brani da sottoporre alla commissione saranno tutti anonimi, io sarò garanzia della segretezza in quanto appena ricevuti li siglerò con un codice in modo che gli autori siano sconosciuti”. “ La commissione – conclude la web marketing – sarà composta da musicisti di provato spessore e molto competenti e da profondi conoscitori del dialetto romagnolo”.

 Il festival sarà molto attento al cambio generazionale  dando spazio ai giovani di ogni provenienza musicale. Sono previsti numerosi premi e la giuria sarà composta  da grandi professionisti del settore, mentre  le due serate avranno l'orchestra dal vivo diretta da Stefano Nanni e composta da grandi musicisti del territorio offrendo  quindi  l'opportunità agli artisti candidati di esibirsi con un'orchestra dal vivo come  sempre fu tradizione del Campanon. “Che dire – conclude l'assessore Christian Castorri – riproporre il  Campanon è una cosa veramente notevole che arricchisce ancora di più gli aspetti culturali della città. Non dimentichiamo che il dialetto fu la lingua dei nostri nonni ed esiste tutta una lettura conosciuta e ancora da scoprire interamente in lingua romagnola. Il comune approva senza nessuna reticenza ed è lieto di dare il teatro Bonci per la manifestazione che, nell'intento degli organizzatori, è l'inizio di un nuovo periodo del Festival che proseguirà anche nei prossimi anni e speriamo molto di più che delle trentotto precedenti edizioni”.

Essendo una no profit l'Associazione “Nuovi Amici del Campanon” investirà i ricavi nelle nuove edizioni oppure negli aspetti del sociale se verrà richiesto dal Comune o da altri enti di assistenza. Aggiornamenti e informazioni saranno presenti fin dai prossimi giorni sul sito ufficiale www.ecampanon.it e alla casella postale mail segreteria@ecampanoon.it. La diffusione sarà a cura delle Edizioni Musicali “Simpatia”.

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