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Dopo le accuse di setta, parlano i macrobiotici: "Rigidi? Ogni tanto, ma nessuna costrizione"

C'è molto sconcerto nel mondo dei macrobiotici di Cesena. Dopo la bufera che ha visto finire nei guai quattro persone per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, al maltrattamento

C'è molto sconcerto nel mondo dei macrobiotici di Cesena. Dopo la bufera che ha visto finire nei guai quattro persone per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, al maltrattamento e lesioni gravi e all’evasione fiscale, giovedì mattina nel Punto Macrobiotico di via Marinelli, aperto dal '92, c'era un'aria di sorpresa e rammarico. Sorpresa perché nessuno di loro si riconosce in una setta e, soprattutto, nessunosi dice costretto a fare o a pensare qualcosa che non fosse frutto di una scelta volontaria. Il titolare dell'attività di via Marinelli, Andrea, non ha voluto rilasciare commenti, spiegando di voler lasciare che le indagini facciano il loro corso e, se sarà chiamato in causa dagli inquirenti, dirà la sua.  

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Al contrario, Maurizio Petracci, socio da 18 anni del Macrobiotico, ha voluto portare la sua testimonianza: "I macrobiotici non sono una setta, sono una comunità. Come accade in una famiglia - spiega Maurizio - se entri nel mondo dei macrobiotici è normale incuriosirsi, leggere dei libri particolari, diventare più cosciente della qualità del cibo, conoscere persone che la pensano in un certo modo. Ma non c'è nessun tipo di violenza psicologica. Non voglio esprimermi sugli episodi e sulle indagini che faranno il loro corso ma penso che alla base di tutto ci sia stato un grande equivoco dovuto al fatto che i punti macrobiotici hanno come filosofia principale l'accoglienza. Ai punti macrobiotici arrivano persone di tutti i tipi, spesso anche con disagi psicologici forti, problemi di salute avanzati o gravi squilibri. E i responsabili dei punti hanno sempre cercato di aiutarli a stare meglio, a formarsi una coscienza alimentare più equilibrata, spesso a imparare un lavoro (fornai e cuochi). E' ovvio che aprirsi a persone così può anche portare a errori di interpretazione da parte loro. Spesso sono le persone con più problemi che hanno bisogno di un riferimento forte, di un leader, di un santone, di qualcuno che dia le direttive. Non è sicuramente il contrario. Io, infatti, dalla macrobiotica ho preso quello che secondo me c'era di meglio, ho imparato a mangiare con maggiore equilibrio curando alcune leggere patologie, senza essermi mai imbattuto, in 18 anni, in altri tipi di problemi. Al macrobiotico devo essere solo riconoscente". 

Ma non sono un po' troppo rigidi? "Ogni tanto sì, ma è normale che sia così, perché spesso si rivolgono a dei clienti per cui mangiare significa solo trangugiare qualcosa di molto grasso a un bancone accompagnato da alcol e caffè. Poi quando queste persone si accorgono di non stare bene e si avvicinano a un altro modo di alimentarsi, hanno bisogno di seguire per un po' alcune regole precise". Esistono 5 tipi di dieta, la dieta larga che poi, scendendo di numero, arriva a una dieta molto più rigida, pensata per chi ha malattie molto serie. Maurizio, come molti soci che vanno a pranzo al punto macrobiotico,  segue una dieta normale. E non sono pochi quelli che mangiano a pranzo o a cena per 8 euro. Si parla circa di duemila soci. "Per molti Mario Pianesi è stato un salvatore e non un delinquente - conclude Petracci - che ha messo le proprie sostanze personali a disposizioni di comunità oltre l'Italia. Tutto gratuito e a sue spese".  

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