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Cronaca

Sanità, il direttore dell'Ausl Tonini: "Accelerare il riordino degli ospedali in Romagna"

Lo sprone e' dunque a crederci. Con il riordino ospedaliero, evidenzia Tonini, "non facciamo nessuno stravolgimento"

Auspica un'accelerata sul confronto sul riordino ospedaliero il direttore dell'Ausl Romagna, Marcello Tonini. Come spiega alla stampa facendo il punto sulla rete cardiologica dopo il caso dell'anziana ricoverata per infarto a Forli' e poi deceduta, se l'approvazione da parte della Conferenza territoriale sociale e sanitaria arrivasse "in tempi rapidi sarebbe meglio". Sul progetto complessivo della sanita' in area vasta "deve infatti crescere la consapevolezza".

Certo qualche perplessita' si sente, dall'Udc regionale che lamenta carenza di personale al Pronto soccorso di Forli' al Partito repubblicano di Ravenna che vuole chiarimenti sul progetto del nuovo ospedale a Cesena. La bozza di piano, ricorda Tonini, e' stata presentata a luglio e fin qui ci sono stati un paio di confronti in commissione Sanita' a Cesena e Faenza, oltre all'impegno con sindacati e Istituzioni a fornire ulteriori dati.

E' anche stato aperto un blog in cui possono dire la loro i 15.000 dipendenti. Da settembre, prosegue Tonini, si entrera' nel vivo del confronto con la presentazione della bozza in tutti gli ospedali. "Siamo stati tra i primi ad avviare il processo", rimarca, per cui "e' fortemente auspicabile non attendere la fine dell'anno" per portarlo in porto. Di certo, aggiunge, occorre "sviluppare senso di appartenenza", non c''e'' "nessun battitore libero", ne' "un cattivo che lavora sui conti fregandosene dell''impatto sanitario".

Nello specifico dell''emodinamica, per esempio, la rete con tre hub "ci permette di gestire il fenomeno meglio e con maggiore efficacia". Mentre "la microconflittualita' ci fa perdere tempo ed energia". Tonini guarda anche oltre regione e vede che nelle Marche "la situazione e' piu' scomposta", c'e' "un''azienda unica con cinque governatori locali". In Romagna invece "la governance e' piu' semplificata". E ancora: in Toscana ci sono "tre aree vaste autonome", mentre "noi siamo tutti assieme, con un progetto unico". Lo sprone e' dunque a crederci. Con il riordino ospedaliero, conclude, "non facciamo nessuno stravolgimento". Ma appunto "deve crescere la consapevolezza". (fonte Dire)

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