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Cronaca

Rom all'Ex Zuccherificio, si apre il dibattito: "Serve un campo nomadi"

"Il campo nomadi? Se ne discuta senza pregiudizi, avendo ben presente che una sua eventuale creazione non risolverà il problema per magia"

Dopo la denuncia di Cesena Siamo Noi sull'insostenibile situazione di degrado nell'area Ex Zuccherificio, con circa una ventina di nomadi “accampati” ormai da anni sotto il Ponte Europa, o nei parcheggi interrati della zona o ancora sotto i portici dell'area, si smuove la politica. E se da una parte il capogruppo di Libera Cesena Gilberto Zoffoli ha proposto l'allestimento di un campo nomadi temporaneo per finirla coi bivacchi che portano degrado e insicurezza in un intero quartiere, gli fa eco Paolo Zanfini, segretario del Pd di Cesena, che apre all'idea del campo rom, sottolineando che, però, è probabile che non sia una soluzione che durerà per poco.

Sul caso interviene anche Luigi Di Placido dei Liberaldemocratici: “Meglio tardi che mai, è il caso di dire. L'intervento del Segretario PD Zanfini è apprezzabile, seppur tardivo. Già diversi mesi fa siamo intervenuti denunciando il degrado della zona ex-zuccherificio, che era ben visibile e ben noto a tutti. Esprimere solidarietà ai residenti, oggi, suona come tardiva presa di coscienza, e fa riflettere su come l'Amministrazione troppo spesso si accorga dei problemi quando gli stessi sono già ad uno stadio patologico. Il tema della sicurezza in città (che si vorrebbe limitare alla discussione sulle telecamere) da anni viene sistematicamente sottovalutato, e addirittura chi lo ha sollevato (noi tra questi) è stato spesso additato come demagogo o inutile allarmista”.

nomadi all'Ex Zuccherificio

Continua Di Placido: “Oggi, che i fatti sono sotto gli occhi di tutti, qualcuno dovrebbe ammettere che demonizzare e sottovalutare non ha fatto bene alla nostra città. Come non ha fatto bene, e continua a non far bene, la mancanza di confronto che quasi sempre accompagna le decisioni amministrative. E adesso, che si affronta una questione veramente scottante, la cui soluzione non è né semplice né immediata, arriva l’invito al dialogo: lo apprezziamo, ma ci chiediamo se sia una vera svolta, oppure solo un tentativo per uscire dignitosamente da una situazione politica decisamente complicata sulla quale non si hanno grandi soluzioni”.

“Detto tutto questo, tuttavia, Zanfini pone una questione seria e strumenti seri. Con circa 500 domande per case popolari, metà delle quali di stranieri (che non potranno essere esaudite dal Quartiere Novello), la situazione è già problematica. Il degrado urbano e le sempre più numerose situazioni di forte disagio non possono più venire affrontati in maniera episodica o con un buonismo fuori luogo: occorre più controllo, più presidio, e soluzioni concrete. Nello specifico del quartiere ex-zuccherificio, ciò significa ripristinare la tranquillità dei residenti, e offrire soluzioni dignitose a chi ne ha bisogno”.

Anche Di Placido apre al campo nomadi: “Se fosse confermata la presenza stabile di gruppi nomadi a Cesena, occorrerebbe trovare loro una sistemazione che non può essere un parcheggio o un giardino, e non deve limitare le libertà dei cittadini cesenati. Il campo nomadi? Se ne discuta senza pregiudizi, avendo ben presente che una sua eventuale creazione non risolverà il problema per magia e non laverà le coscienze, ma dovrà comportare controlli e verifiche periodiche per evitare che diventi una “terra di nessuno”, con la quale per risolvere un problema se ne è creato uno più grande. In queste situazioni, la politica dovrebbe dimenticare le divisioni e agire, per quanto possibile in sintonia. O, almeno, provarci”.

“Per questo motivo apprezziamo che Zanfini e il PD si dichiarino pronti al confronto, e per parte nostra rispondiamo con la medesima disponibilità. Oltre al Consiglio Comunale, peraltro luogo principe di discussione, chiediamo che ci possano essere altri momenti nei quali coinvolgere tutta la città su tali importanti argomenti, che non riguardano una sola zona o un solo quartiere, ma tutto il territorio. Se questo diventasse il metodo con il quale si affrontano le principali sfide che attendono Cesena nell'immediato futuro, e si abbandonassero le carte bianche e le autoreferenzialità, tutti ne tratterebbero giovamento, e governare sarebbe più facile”.

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