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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Bagno di Romagna

Bagno, monitorate le emissioni della centrale: "Equivalenti a 112 stufe, altro che 3-4"

Dati ambientali superiori a quanto promesso: è la critica che il comitato 'Aria pulita' muove al sindaco di Bagno di Romagna

Dati ambientali superiori a quanto promesso: è la critica che il comitato 'Aria pulita' muove al sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini, in seguito ad un monitoraggio delle emissioni da parte dell'agenzia ambientale Arpae. Nel mirino c'è la centrale a cippato di teleriscaldamento di Bagno di Romagna con potenza di circa 996KW. Protesta il comitato 'Aria pulita': “L'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Marco Baccini , prevedeva un emissione di circa solo 4-5 stufe a pellet, ma ma il comitato a seguito di un esposto ad Arpae  si chiede cosa veramente  fuori esce da queste due ciminiere”.

Il risultato del monitoraggio fa emergere che, come calcola Arpae in grosso modo, le emissioni equivalgono a circa 112 stufe a pellet in termini di emissioni di polveri micro  sottili PM 10  e a 1205 circa impianti sia a legna o a pellet in termini di ossido di azoto, elementi inquinanti per l’uomo. “Una bella differenza che conferma un incompetenza e un grave errore a nostra opinione. Rimaniamo veramente delusi da questi risultati ma rimaniamo ancora più delusi dalla maniera in cui questo sindaco opera e si è comportato  nei nostri confronti”, protesta il comitato.

Il comitato precisa che “non si discute la validità di questo progetto che vede infatti la riduzione di costi del teleriscaldamento, ma solo l’ ubicazione dell’impianto. Si hanno emissioni non solo che eccedono le previsioni previste ma anche a livello paesaggistico si ha un vero effetto industria sopra ad un centro sportivo comunale e con una vicinanza dell’impianto a soli 30-40 metri dalle prime case di una zona residenziale e a soli 10-15 metri da terreni privati. Il risultato di tutto questo come precedentemente ripetuto crea un vero effetto negativo visivo per i residenti della zona ma inoltre un vero stress economico dove alcuni residenti si sentono costretti a consultare legalmente con relativi costi, potenziali deprezzamenti causati a terreni privati circostanti e all’ appetibilità commerciale di abitazioni che hanno una vista panoramica con colonne di fumo eccessive per tutto il periodo freddo e invernale”.

E conclude il comitato: “Si spera presto solo la rielezione di un nuovo sindaco più coerente che presenti fatti e non solo parole e che non creda solo che per il beneficio della collettività, abbassando i costi delle utenze del teleriscaldamento, una parte minore della cittadinanza debba subire negative conseguenze. Un sindaco rappresenta tutti i suoi cittadini non solo alcuni”.

L'intervento della Lega

“E meno male che per il Sindaco Baccini la qualità dell’aria del Comune di Bagno di Romagna non era a rischio - commenta il responsabile della Lega di Bagno, Gianni Facciani -. Evidentemente Baccini ha fatto male i conti. Qualcosa, nelle sue previsioni, è andato storto. Dire che le emissioni inquinanti equivalgono a circa 4-5 stufe a pellet è un conto, scoprire da fonti certe che sono pari a 112 è un altro. A questo punto si tratta di fare chiarezza perché al di là delle rassicuranti previsioni di Baccini, dei suoi comunicati da primo della classe e del suo tour elettorale in vista delle prossime amministrative, il dato che emerge dal monitoraggio di Arpae non fa ben sperare in termini di impatto ambientale e di tutela della salute dei nostri cittadini. Per non parlare delle colonne di fumo bianco sulle quali più volte siamo intervenuti e sulle ricadute in termini di appetibilità economica dei terreni circostanti. Insomma preso atto delle più che legittime preoccupazioni del Comitato, mi aspetto dal Sindaco Baccini, non la solita prosopopea e i soliti sermoni autoreferenziali, ma un intervento responsabile che chiarisca il perché di questa pericolosa discrasia tra le sue previsioni e i risultati conseguiti dai rilevamenti sul posto".-

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