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Cronaca Bagno di Romagna

Dalla montagna il coro: "No alla chiusura dei piccoli uffici postali"

La Comunità Montana dell’Appennino Cesenate esprime forte preoccupazione per le notizie che circolano in questi giorni relativamente all’ipotesi di soppressione di una serie di uffici periferici da parte di Poste Italiane.

La Comunità Montana dell’Appennino Cesenate esprime forte preoccupazione per le notizie che circolano in questi giorni relativamente all’ipotesi di soppressione di una serie di uffici periferici da parte di Poste Italiane. “Nelle piccole frazioni, in molti casi, l’ufficio postale costituisce un servizio importante, soprattutto per gli anziani e per i cittadini che hanno problemi a spostarsi – afferma Oscar Graziani, vicepresidente e sindaco di Mercato Saraceno -

"Noi pensiamo che chi rileva dallo Stato un’azienda nazionale così ramificata, erediti anche la sua conformazione sul territorio. Cioè una sorta di dovere civile a mantenere attivi i servizi non solo dove l’alta concentrazione di cittadini garantisce alti utili, ma anche dove la resa è minore. Diciamo che, nel contratto sociale, l’uno ha sempre controbilanciato l’altro.”

“Teniamo presente che un alto numero degli uffici postali nel mirino già ora svolge attività ridotta: due o anche un solo giorno la settimana e che la nostra gente ha accettato disciplinatamente la cosa. Altro sarebbe la privazione totale – aggiunge Lorenzo Spignoli, presidente e sindaco di Bagno di Romagna -. Credo sarebbe bene che Poste Italiane presentasse in toto il proprio piano di riorganizzazione alle regioni e ai comuni, accettando il confronto con gli stessi. Fra i cittadini si è insinuato un clima di preoccupazione e forte contrarietà. Direi che è meglio discutere approfonditamente della cosa.”

Intanto, anche la regione Emilia Romagna è scesa in campo sull’argomento. La vicepresidente della giunta Simonetta Saliera, in una lettera inviata alla responsabile dell’area di centronord di Poste Italiane, dice: “Appreso dalla stampa la notizia relativa al piano di riorganizzazione che Poste Italiane ha inviato ad Agcom che prevede la chiusura di numerosissimi ufficio postali nel nostro territorio, condividiamo l’allarme lanciato da sindaci e da molte parti sociali per i possibili problemi a cittadini, imprese e territori, derivanti da una riduzione dell’offerta nei servizi gestiti da Poste Italiane, specie nei Comuni di montagna.”
 

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