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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Controlli sul pesce, sanzioni per etichettature fuorvianti e condizioni igieniche

Si è conclusa nella giornata di giovedì una complessa operazione della Capitaneria di Porto di Rimini durata 3 giorni che, sia a terra che in mare, ha controllato l'intera filiera delle pesca. Verifiche anche a Cesenatico

Si è conclusa nella giornata di giovedì una complessa operazione della Capitaneria di Porto di Rimini durata 3 giorni che, sia a terra che in mare, ha controllato l'intera filiera delle pesca. Nel mirino dei militari anche i ristoranti, i centri di commercio all'ingrosso e al dettaglio oltre agli automezzi per il trasporto del pesce. Il blitz ha visto interessare tutto il litorale, da Cesenatico a Cattolica, coprendo anche alcune aziende della provincia di Forlì-Cesena dove sono situati i magazzini per lo stoccaggio dei prodotti ittici destinati al mercato europeo. Tra le irregolarità riscontrate più frequentemente, i militari hanno scoperto una etichettatura fuorviante, per spacciare un prodotto di minor pregio per specie di maggiore qualità.

Non sono mancate le violazioni delle norme igienico-sanitarie relative alla commercializzazione del prodotto ittico, al suo imballaggio e trasporto, e l’immissione in commercio di prodotto sottomisura. In tutto sono stati eseguiti 30 controlli, di cui 8 in mare, che hanno portato a 6 verbali amministrativi, per un totale di 8mila euro di sanzioni, oltre al sequestro di 800 chili di prodotti ittici risultati sottomisura o in cattivo stato di conservazione. In particolare sono 5 gli illeciti rilevati dai militari di Cesenatico, con sanzioni elevate per un importo complessivo di 6500 eiro. In particolare è stato verbalizzato un autotrasportatore orientale, diretto al mercato toscano, colto in flagrante mentre caricava del pesce acquistato in porto, a bordo del proprio automezzo sprovvisto delle necessarie autorizzazioni sanitarie.  Le operazioni in Adriatico, invece, hanno visto finire nei guai il comandante di un peschereccio denunciato a piede libero in quanto navigava con la documentazione tecnica di sicurezza scaduta.

Per quanto riguarda l’attività svolta in mare, invece, si evidenzia il sequestro, operato dalla Motovedetta in dotazione all’Ufficio, di una rete da pesca, dal tipo “da posta”, lunga oltre un chilometro chilometro, abusivamente posizionata in zone vietate. Le reti “da posta” in particolare, qualora impiegate abusivamente, rappresentano, oltre che un danno per la conservazione delle viarie specie ittiche, anche un rischio per le tante tartarughe che in questo periodo popolano il nostro mare.  Le attività di controllo, finalizzate sia alla tutela delle specie ittiche che a quella della salute umana, con la verifica del rispetto delle rigorose norme in materia igienico/sanitaria, continueranno anche al di fuori dell’operazione complessa, soprattutto in vista delle prossime festività natalizie, con ispezioni mirate organizzate congiuntamente ai veterinari della competente Ausl.

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