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Cronaca Longiano

"Contratto di lavoro peggiorativo": lavoratori della casa di riposo sul piede di guerra

Cgil, Cisl e Uil sono scesi in trincea per la scelta di disdettare l'applicazione del contratto di lavoro scaduto a giugno per il personale impiegato nelle case di riposo e di applicarne un altro

Sindacati contro la dirigenza della casa di riposo 'Colle Carducci' di Longiano. Come già avvenuto alla residenza 'Al Parco' di Forlì, Cgil, Cisl e Uil sono scesi in trincea per la scelta di disdettare l'applicazione del contratto di lavoro scaduto a giugno per il personale impiegato nelle case di riposo e di applicarne un altro, nel mirino di CGIL Fp, Fisascat CISL, UIL Fpl e UIL TuCS in quanto ritenuto sottoscritto da organizzazioni sindacali non rappresentative e non accettato appunto dai tre sindacati maggiori italiani

L'assemblea si è tenuta fuori dalla casa di riposo. Scrivono Simone Pagliarani (FP CGIL Cesena), Michele Dall’Ara (FISASCAT CISL Romagna), Paolo Manzelli (UIL FPL Cesena) e Maurizio Milandri (UIL TUCS Cesena): “Per la prima volta nel territorio cesenate sono state costrette a tenere una assembla sindacale con il personale della RSA Colle Carducci di Longiano al di fuori della struttura dopo che la proprietà si è detta indisponibile a garantire la possibilità di svolgimento della assemblea all'interno della struttura  adducendo come motivazione di essere impossibilitata a mettere a disposizione locali idonei a garantire la libertà e la riservatezza nello svolgimento delle assemblee sindacali”.

Ed ancora: “Questa scelta della proprietà arriva dopo la sconsiderata decisione di disdettare il Contratto Nazionale di Lavoro sottoscritto con le Categorie di CGIL CISL e UIL e sottoscriverne uno nuovo di comodo con sindacati non solo del tutto inesistenti a livello locale, ma addirittura non rappresentativi a livello nazionale”. Per i sindacati “il nuovo contratto peggiora in modo esponenziali le condizioni dei lavoratori da un punto di vista normativo e ne mortifica in modo inaccettabile le aspettative economiche, dopo sette anni di mancato rinnovo. Una decisione che ha visto la ferma opposizione non solo di CGIL Fp Fisascat CISL, UIL Fpl e UIL TuCS  ma di tutti i lavoratori della struttura che hanno sottoscritto una diffida formale di non vedersi applicato il "nuovo" contratto nazionale e di mantenere l'applicazione del contratto sottoscritto dalle categorie di CGIL CISL e UIL”.

“Va infatti precisato che, contrariamente a quanto avviene ad ogni rinnovo contrattuale sottoscritto da CGIL CISL e UIL, il nuovo contratto nazionale di lavoro non sia stato presentato e fatto votare dai lavoratori dalle organizzazioni sindacali sottoscrittrici ma bensì esclusivamente presentato dalla proprietà stessa. E' la prima volta che nel comprensorio cesenate si assiste a un fatto tanto sconcertante che diviene ancor più grave alla luce della indifferenza di quella politica troppe volte attenta, solo a parole, alla tutela del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ci chiediamo infatti che posizione assumerà la politica cesenate, a partire dalla Amministrazione di Longiano che, nonostante i ripetuti solleciti, ha preferito trincerarsi in un ingiustificabile silenzio, di fronte ad un attacco senza precedenti a lavoratori che quotidianamente garantiscono l'assistenza a persone in stato di bisogno”.

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