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Cronaca

Il Comune pensa di riqualificare il 'Palazzaccio', residenti sul piede di guerra: "E' il nostro simbolo"

Il Palazzaccio o Palazzo del Diavolo è da oltre un secolo simbolo del quartiere Fiorita. I residenti contro il progetto di riqualificazione

Da circa un secolo è un simbolo per il quartiere Fiorita, anche se molti altri cesenati non sanno nemmeno dove si trova. Il Palazzaccio o Palazzo del Diavolo è un imponente parallelepipedo in mattoni sbrecciato che s'innalza su una piccola collina circondata da moderne villette, e da anni è diventato anche mèta di centinaia di turisti che, accompagnati da Lorenzo Rossi, divulgatore scientifico e curatore del sito www.criptozoo.come, vengono a Cesena per il suggestivo "tour del mistero".

La leggenda racconta che sia la metà del palazzo che il Diavolo avrebbe donato ai suoi due figli. Due figli molto litigiosi, per i quali il diavolo avrebbe deciso di spezzare in due l’edificio: una parte è quella che si vede a Cesena, l'altra non si sa bene dove si trovi. Ovviamente la leggenda è originata dall'aspetto un po' tetro e soprattutto incompleto del palazzo.

L’edificio risale alla metà del seicento e non si sa nulla dell’architetto che l’ha progettato. Si sa solo che appartenne a un tal Giuseppe Serra, poi ai conti Masini e ai marchesi Ghini fino a diventare proprietà comunale.

Ora questo palazzo, dopo anni di degrado e di reti metalliche piazzate qua e là per parti pericolanti, forse ha trovato una nuova collocazione. L'amministrazione comunale, infatti, avrebbe deciso di partecipare, tramite manifestazione di interesse, al "programma integrato di edilizia residenziale sociale"  promosso dalla Regione Emilia-Romagna con finalità di incrementare l'offerta di alloggi residenziali di edilizia residenziale pubblica e/o sociale. Per quanto riguarda la leva finanziaria, da parte del Comune, è stata manifestata la disponibilità di investire 1 milione di risorse comunali a fronte di un contributo della Regione di 4 milioni. Praticamente nell'area accanto al palazzaccio potrebbero sorgere appartamenti di residenza sociale, e anche lo stesso Palazzaccio, come detto in situazione di degrado, potrebbe essere coinvolto dal recupero senza, però, essere abbattuto. La proposta, che non risulta ancora tra quelle ammesse a finanziamento dalla Regione, ha però subito fatto scattare la mobilitazione dei residenti in zona, sicuramente affezionati all'edificio che, pur macabro, è molto caratteristico. Un gruppo di cittadini, infatti, si sta mobilitando per raccogliere le firme ed evitare altre costruzioni nel parco e il recupero dell'edificio sotto forma di appartamentini "sociali". "Adesso qualcuno ha ben pensato di distruggere il nostro simbolo per "riqualificarlo" con appartamenti ad uso abitativo ed in più costruire ulteriori nuovi alloggi nell'area del piccolo parco circostante - si legge in un post scritto su facebook - mi chiedo perché sia così indispensabile distruggere questo nostro simbolo che ci contraddistingue da tutte le altre zone della nostra città ed anche privarci del parco circostante, che è l'unico esistente nella nostra zona. Qualcuno è in grado di risponderci?".

La domanda polemica è rivolta agli amministratori che ora dovranno rispondere a quella parte di cesenati affezionati a un pezzo di storia della città. 

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