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Cronaca

Colpi di fucile sulle teste dei poliziotti pronti al blitz contro i ladri, è caos nella notte

Sono stati attimi di tensione, dal momento che quando hanno udito gli spari nella notte, secondo la più classica della "commedia degli equivoci", le due pattuglie della polizia avrebbero potuto anche rispondere al fuoco

Spari sulla testa dei poliziotti in appostamento, pronti ad acciuffare una banda di ladruncoli: a spararli non sono stati i soliti malviventi, però, bensì un cittadino che aveva visto movimenti nell’oscurità e ha pensato bene di esplodere colpi in aria di avvertimento, col risultato che i ladri, quelli veri, sono scappati appena è scoppiato il putiferio. E’ la situazione paradossale che si è venuta a creare nella notte tra domenica e lunedì, in via Zavalloni, nella campagna di Settecrociari, intorno all’una di notte.

Sono stati attimi di tensione, dal momento che quando hanno udito gli spari nella notte, secondo la più classica della “commedia degli equivoci”, le due pattuglie della polizia avrebbero potuto anche rispondere al fuoco, ma non capendo bene che cosa stava accadendo il personale in divisa ha scelto con sangue freddo di tenere le armi nella fondina, anche rischiando la propria sicurezza personale.

Partiamo dall’inizio. Una segnalazione arriva al 113 intorno all’una di notte, che indicava che i ladri erano appena entrati nel bar del distributore Tamoil sulla via Romea. I poliziotti, arrivati sul posto, trovano la porta aperta e le macchinette dei videopoker appena asportate. Seguendo il possiile copione di alcuni altri colpi simili precedenti, la polizia va verso la campagna, in via Zavalloni, dove si trovano casolari abbandonati e dove potrebbero essersi rifugiati i ladri per scassinare le slot machines. Ci prendono, dal momento che colgono una Mercedes ferma a fari accesi e un camioncino con i videopoker a bordo. Il tempo di chiamare una pattuglia di rinforzo e far scattare il blitz e succede l’imprevisto.

A poca distanza un settantenne sente dei rumori, crede che siano dei ladri. In casa c’è la figlia incinta e questo, forse, aumenta anche la tensione per una visita “sgradita”. Parte subito la chiamata al 113. Ma, invece, che chiudersi in casa e attendere l’arrivo del personale specializzato, il settantenne imbraccia il suo fucile da caccia e inizia a sparare colpi in aria nella notte. Proprio mentre a poca distanza due pattuglie del Commissariato di Cesena sono pronte a saltare addosso ai ladri.

Nel trambusto generale, come era prevedibile, la banda delle slot machines scappa via in pochi secondi, mentre gli agenti sono costretti a palesarsi, accendendo anche i lampeggianti delle auto di servizio. A quel punto è stato il cittadino a tenere sottoscacco la polizia, dal momento che per una buona mezzora non ne ha voluto sapere di riconoscere la polizia come tale, solo quando li ha visti in divisa si è dovuto ricredere. L’uomo si è giustificato sostenendo che è abitudine della campagna, in questi casi, sparare colpi in aria. E’ stato ammonito per l’uso pericoloso dell’arma, mentre il fucile da caccia è stato al momento ritirato. La fuga precipitosa dei ladri ha permesso di recuperare i due veicoli rubati usati nella razzia di videopoker e le macchinette, alcune delle quali non ancora scassinate.

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