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Cronaca

Chiusura del tribunale, la Cisl: "Rallentamento dei tempi giudiziari"

Il sindacato CISL ribadisce la propria contrarietà alla chiusura della sede distaccata del Tribunale di Cesena, dell'Ufficio notifiche e del Giudice di Pace con conseguente trasferimento a Forlì

Il sindacato CISL ribadisce la propria contrarietà alla chiusura della sede distaccata del Tribunale di Cesena, dell’Ufficio notifiche e del Giudice di Pace con conseguente trasferimento a Forlì. “Le scelte, prima del Governo Monti e oggi del Ministro Cancellieri, che confermano l'utilizzo disinvolto dei  tagli lineari e non selettivi, colpiscono ancora una volta – dichiara il segretario CISL Filippo Pieri -  i cittadini, le aziende e tutta la comunità locale già fortemente provata da una dura crisi economica, creando disagi, disservizi e aumenti di costi a fronte di ipotetici e futuri risparmi, tutti da dimostrare”.

“Un vero colpo al sistema giudiziario, con un conto salatissimo per i cittadini, un ulteriore rallentamento dei tempi giudiziari per aziende e professionisti che sono uno degli elementi competitivi in cui il nostro paese  é fortemente deficitario. Procedendo con la chiusura della sede distaccata del tribunale di CESENA – ribadisce Pieri -  si andrà ad intasare anche  la sede di Forlì, con problemi nell'individuazione di spazi adeguati ad ospitare i dipendenti delle due attuali sedi, difficoltà nella programmazione delle udienze, spazi adeguati per gli archivi dei faldoni e accessi inadeguati per l'utenza.  Le due sedi di tribunale di Forlì e di Cesena, a livello di attività giudiziaria, si equivalgono, come si equivalgono i rispettivi bacini di utenza,  che senso ha chiedere ai cittadini e ai professionisti di Sogliano o di Verghereto di recarsi a Forlì per contestare un multa, per discutere un causa amministrativa o per depositare un atto??? L'unica cosa certa sono l'allungamento dei tempi, l'aumento dei costi e disagi a non finire per tutti”.

La Cisl, nei mesi scorsi, ha attuato una riorganizzazione interna dando vita ad alla CISL Romagna, nata dalla fusione delle strutture di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, senza però nessuna chiusura di sedi e uffici, “agendo su razionalizzazioni negli ambiti amministrativi e riduzione dei dirigenti sindacali, destinando le risorse risparmiate ai servizi di prossimità sul territorio e sui luoghi di lavoro. Questo – dichiara Pieri – è un buon esempio di spending review selettivo e non lineare, che produce riduzione dei costi senza ridurre i servizi.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale, ai parlamentari locali, tutte le forze sociali e all’ordine degli avvocati di continuare ad impegnarsi al fine di scongiurare ed evitare questo ulteriore impoverimento del territorio cesenate.  La Cisl è a fianco dei dipendenti in servizio presso le sedi cesenati interessate alla chiusura per rivendicare un futuro professionale e le adeguate garanzie a chi, finora, con organici ridotti all'osso, ha saputo garantire livelli di efficienza e di produttività fra i più alti a livello nazionale”.

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