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Cronaca Bagno di Romagna

Chiude dopo 63 anni l'osteria "Al Gambero Rosso", tempio dei gourmet

Chiude un'istituzione di San Piero in Bagno. Non si tratta del Comune, ma di un luogo simbolo altrettanto importante: si tratta dell'osteria "Al Gambero Rosso". La chiusura avviene dopo 63 anni

Chiude un'istituzione di San Piero in Bagno. Non si tratta del Comune, che pure rischia di chiudere per un default lasciato dalla precedente amministrazione, ma di un luogo simbolo altrettanto importante: si tratta dell'osteria “Al Gambero Rosso” di via Verdi. L'addio arriva dopo 63 anni di apertura e di successi. Il ristorante, infatti, ha scalato nel tempo le classifiche delle principali guide eno-gastronomiche.

Da diversi anni la famiglia di Giuliana Saragoni ha cercato di trovare una soluzione per sgravare Giuliana dalla conduzione diretta della cucina, che le stava procurando seri problemi di salute, ma ogni tentativo fatto in questi anni è risultato vano. Giuliana ha così deciso che è arrivato il tempo del suo meritato riposo. Tuttavia, la sua tradizione non andrà persa. Per una porta che si chiude, c'è un portone che si apre: la sua famiglia, infatti, in particolare la figlia Michela e il genero Paolo Berardi (assieme a Moreno Balzoni) sarà tra qualche mese impegnata nell'apertura e nella gestione del punto vendita di Eataly a Forlì, in piazza Saffi.

ULTIMA CENA. L'ultima cena della Condotta Slow Food Cesena è avvenuta durante una serata all’insegna della eccellenza culinaria, della piacevolezza e della commozione, venerdì 29 agosto, presso la Locanda Al Gambero Rosso. Slow Food da 14 anni tributa al questo ristorante la chiocciola, massimo riconoscimento del sodalizio. “La chiusura del Gambero Rosso – è stato detto durante la serata - è una perdita molto importante per l’intero territorio, che rimarrà comunque segnato dai 22 anni di lavoro appassionato di Giuliana e della sua famiglia. Un impegno vitale che ha portato alla riscoperta di piatti dimenticati e la valorizzazione di prodotti di questa terra e che è stato anche grande motivo di soddisfazione per Giuliana, con gli importantissimi riconoscimenti arrivati da parte delle maggiori guide e da esperti di gastronomia nazionali ed internazionali. La Locanda Al Gambero Rosso è in assoluto uno dei migliori luoghi della cucina”.

LA STORIA. Il sito internet del Gambero Rosso riporta con orgoglio la storia della locanda. Una storia che inizia nel 1951 quando Diva e Cecco Saragoni rilevarono una vecchia osteria, dove si beveva solo vino, a San Piero in Bagno nell’Appennino romagnolo ai confini con la Toscana. Poco dopo, a furor di popolo, tornano al vecchio nome, con una variante: l’insegna Trattoria Verdi si trasforma in Locanda Al Gambero Rosso, approfittando del fatto che all'attività vengono aggiunte anche alcune camere.

Giuliana, la loro figlia, viene al mondo fra i profumi delle tagliatelle, degli arrosti e degli stufati. Aiuta la mamma in cucina, studia e si diploma insegnante di scuola materna, poi si sposa e si trasferisce con il marito Moreno a Forlì come impiegata del Comune. Gli anni passano, siamo nel 1992, Diva e Cecco sentono il peso di una vita passata in piedi e Giuliana decide di subentrare ai genitori con un’idea fissa in testa: una proposta di cucina che guardi anche al passato, una sorta di operazione di archeologia alimentare. E’ affascinata dai piatti poveri, poverissimi ma pieni di sapori e fantasia, della tradizione contadina del territorio in cui è nata. Diva e Cecco l’ascoltano, scuotono il capo non immaginando che Giuliana stava parlando loro di un’operazione che oggi si può definire culturale. Ma oggi si può dire una scommessa vinta.

La partenza non è stata facile, la vecchia clientela è disorientata e solo il tam tam dei nuovi avventori ha fatto conoscere in giro la nuova locanda. Una sera capita lì Gianni Mura e la sua recensione sul "Venerdì di Repubblica" attira l’attenzione dei gourmet e degli ispettori delle guide gastronomiche. La Locanda entra nella prestigiosa Guida Michelin, in quelle de Il Gambero Rosso, Veronelli, Osterie d’Italia, Espresso, TCI, Accademia Italiana Cucina, Panorama. Poi interviste, partecipazioni a trasmissioni nelle più importanti reti televisive. Poco dopo anche Edoardo Raspelli "prova" ben due volte la cucina di Giuliana e la esalta fino a scegliere alcune sue ricette che pubblica nel suo libro "Italia in Tavola" insieme ad altri ristoranti blasonati, con cucina prettamente tradizionale e di territorio. Nel suo personale viaggio Giuliana incontra quasi subito Slow Food e capisce di poter percorrere in sintonia la strada insieme. Da anni il Gambero Rosso è un punto di riferimento per il movimento del "mangiare lento": è una delle tre "chiocciole" romagnole. Altro riconoscimento viene dalla Guida dei ristoranti del Gambero Rosso che gli attribuisce i "Tre Gamberi", simbolo che elegge meno di 20 locali con cucina di tradizione e di territorio quali migliori trattorie d'Italia.

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