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Cronaca

Chiusura del baby parking "Solo Bimbi", rivolta delle famiglie: "E' una buon servizio"

Sull' immediata cessazione dell'attività per il baby parking "Solobimbi" di via Imolesi scatta la rivolta delle famiglie

Sull' immediata cessazione dell’attività per il baby parking “Solobimbi” di via Imolesi scatta la rivolta delle famiglie. Numerosi utenti, alla notizia della chiusura della struttura, hanno espresso il loro forte dissenso nei confronti del provvedimento del Comune, difendendo la qualità della struttura e protestando per il fatto che il provvedimento con effetto immediato non dà alle famiglie  il tempo per trovare un'alternativa. La difesa del “Solobimbi” ha preso piede in particolare su Facebook, dove diverse madri e padri hanno contestato la decisione.

Molto arrabbiata una madre: “Ah be.. allora sindaco me la tiene lei mia figlia due mattine a settimana? O devo spendere 500€ in un nido? Mi faccia sapere, grazie”. Un'altra spiega che manderà una mail direttamente a Lucchi: “Scriverò al sindaco per vedere se ha una soluzione, se ci uniamo magari non risolveremo molto ma almeno gli faremo capire che non hanno fatto il bene per la collettività, anzi...”. Molti commenti, in particolare, difendono l'operato delle dade e la qualità del servizio che hanno riscontrato, segnalando che i loro piccoli erano sereni al “Solobimbi”.

LE CONTESTAZIONI - l'ordinanza, a firma del dirigente del settore Scuola del Comune di Cesena, è stata stilata alla luce di una serie di irregolarità che riguardano sia i locali destinati ad accogliere i piccoli ospiti, sia le modalità  di svolgimento del servizio. Fra gli aspetti contestati il fatto che alcuni degli spazi utilizzati hanno una destinazione d’uso artigianale e sono risultati  non idonei, così come evidenziato anche dal verbale stilato dall’Asl dopo un  recente sopralluogo; ma anche il fatto che, pur trattandosi di un servizio solo ricreativo (e che proprio per questo non può prevedere il pasto e il sonno), i piccoli ospiti qui dormono e mangiano.  In sostanza, si è appurato che la struttura funzionava come un nido d'infanzia, pur non avendone i requisiti strutturali e non corrispondendo alle famiglie un servizio nido a tutti gli effetti, come la legge prevede e come accade in tutti gli altri nidi della città. Da parte dello spazio bimbi, intanto, fanno sapere di non condividere le contestazioni del Comune, tanto che la proprietà non ha firmato il verbale del Comune, riservandosi di impugnare il provvedimento di chiusura.

LE PROTESTE DELLE FAMIGLIE - Il Sindaco Paolo Lucchi e l’assessore alla Scuola Simona Benedetti fin dall'inizio si sono detti disponibili a confrontarsi con le famiglie e fornire informazioni aggiuntive, spiegando che il disagio arrecato alle famiglie che accedono a “Solobimbi” era purtroppo inevitabile. Molti commenti di cittadini che difendono il “Solobimbi” puntano poi ad un tema purtroppo annoso, contro cui si scontrano molte famiglie con bambini in età da asilo nido, sotto i 36 mesi: le strutture pubbliche, infatti, presentano costi esorbitanti a meno che non si abbia un reddito Isee veramente basso, ma soprattutto sono poco flessibili negli orari e nell'organizzazione, ancorati ad un modello di società che per molti giovani e lavoratori precari non esiste più. Le strutture private, invece, danno maggiore flessibilità e vanno più incontro alle famiglie, tanto che i servizi di baby parking sono esplosi negli ultimi dieci anni. Il tutto spesso a costi uguali o inferiori a quelli della struttura pubblica. I commenti più “malevoli” sostengono che il Comune ha proceduto con la chiusura considerati i posti vacanti presenti nei nidi comunali.

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