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Cronaca

Viadotto Kennedy, l'assessore: "Non sarà demolito e ricostruito. Ripristini localizzati"

"Si può ipotizzare che gli interventi possano essere iniziati nell'anno del previsto finanziamento o che perlomeno in tale anno si possa esperire la gara e che la durata dei lavori sarà all'incirca di un anno", chiarisce l'assessore

L’assessore ai Lavori Pubblici Maura Miserocchi ha inviato al consigliere comunale Stefano Spinelli (Libera Cesena) la risposta all’interpellanza sullo stato del viadotto Kennedy che, inizialmente prevista all’ordine del giorno del Consiglio comunale riunitosi giovedì, è poi stata tramutata in un’interrogazione scritta. Miserocchi ha precisato che nel 2006 sono state rifatte le due campate del viadotto in quanto "c’erano dei concreti rischi che gli scavi necessari per la realizzazione della galleria della secante potessero creare problemi alle fondazioni della pila più vicina. Fondazioni totalmente interrate e su pali per le quali quindi non c’erano elementi di certezza. Quindi Anas e Comune concordarono che, nel dubbio era, anche economicamente, preferibile la demolizione e ricostruzione delle due campate, spostando la nuova pila a maggiore distanza dalla galleria. Quindi il rifacimento parziale non è stato l’anticipo di un intervento di demolizione e ricostruzione totale del viadotto perché non c’è questa esigenza né c’è il programma di farlo".

Miserocchi ha anche aggiunto che "una struttura come quella del viadotto Kennedy non può assolutamente risentire dei sovraccarichi dovuti alla seppur copiosa nevicata del 2012, né di problemi di “bombe d’acqua”, ma risente solo di un problema di progressivo degrado generalizzato delle strutture di cemento armato, particolarmente riferito alle parti gettate in opera, realizzate negli anni 60". Quindi ha chiarito che "i lavori recentemente realizzati per la messa in sicurezza del percorso scuole stazione sono indipendenti dall’intervento inserito a bilancio per la manutenzione straordinaria del viadotto anche se, sicuramente, quest’ultimo permetterà di potenziare e migliorare quanto già realizzato  per la sicurezza del percorso pedonale". 

NUOVI INTERVENTI - L'assessore ha chiarito che "i lavori che presumibilmente saranno inseriti nel progetto, previe accurate indagini dopo le quali si potrà avere l’effettiva certezza delle scelte tecniche da adottare, non prevedono assolutamente la demolizione e ricostruzione del viadotto, ma una generale verifica delle parti maggiormente ammalorate con ripristini localizzati sia del cemento con malte e prodotti speciali sia delle armature più esposte al deterioramento". Sarà effettuata inoltre "una protezione generalizzata a lavori ultimati delle parti in C.A. dall’azione dell’aria e dell’acqua, l’eventuale “unione a formare un unico corpo” degli attuali punti in cui sono presenti le cerniere Gerber, che sono tra l’altro le zone dove più è evidente l’ammaloramento". Si procederà "alla sostituzione delle attuali cerniere di appoggio con altre che possano anche avere un effetto di dissipamento elastico dell’energia e quindi possano apportare un miglioramento del comportamento della struttura alle sollecitazioni sismiche".

Si opererà "alla sostituzione delle strutture di protezione laterali prevedendo anche una diversa distribuzione delle corsie di marcia con la doppia finalità di creare maggiori spazi per l’utenza debole e di aumentare anche staticamente la sicurezza generale della struttura. L’idea è quella di creare ampi spazi laterali per l’utenza debole e separarla dalle corsie di traffico da una prima e consistente opera di protezione (New Jersey) e limitare le corsie di marcia a 2 (contro le attuali 4 di 3 metri ciascuna) ma di larghezza regolamentare (carreggiata veicolare di c.ca 8 m. come in tutti gli altri sovra e sottopassi esistenti e realizzati successivamente)".

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