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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Cesena slot-free, dal Punto Snai la diffida: "Sul lastrico quasi cento aziende"

Il Comune di Cesena, entro il 15 dicembre 2017, adotterà una mappatura di luoghi sensibili, mettendo così, di fatto, fuori legge le “macchinette” in 91 imprese su 99 attualmente sul territorio

“Il Comune di Cesena si deve astenere dal dare attuazione alla ‘mappatura’, così come concepita da una legge regionale del giugno scorso, ed ai provvedimenti conseguenti, che metterebbero in ginocchio quasi cento aziende del territorio”: a contestare la scelta drastica del sindaco Paolo Lucchi di mettere quasi tutte 'fuori legge' le macchine videolottery, slot machines in bar, tabaccheria e sale da gioco della città, alla luce della nuova legge regionale, è Daniele Ferrini, che gestisce il Punto Snai di via del Mare. Anche la sua è tra le attività che dovranno trasferirsi o chiudere.

Il Comune di Cesena, entro il 15 dicembre 2017, adotterà una mappatura di luoghi sensibili vietati a tutti i giochi pubblici legali, mettendo così, di fatto, fuori legge le “macchinette” in 91 imprese su 99 attualmente sul territorio. Il provvedimento è stato già oggetto la scorsa settimana di diffida formale da parte di Ferrini. Lamenta il gestore del Punto Snai: “Aziende che lavorano legalmente, molte come concessionari dello Stato, che hanno fatto investimenti e che, soprattutto, danno lavoro a molte famiglie. Si veda l’intervento del dirigente CISL apparsa sui giornali la scorsa settimana”.

Ed ancora: “La agenzia SNAI di via del Mare è aperta a Cesena dal 1970. Non ha mai ricevuto sanzioni né subito misure preventive di pubblica sicurezza. Ha dato lavoro, per quasi 50 anni, a centinaia di giovani. Ha dipendenti che vantano oltre 40 anni di servizio. Oggi dovrebbe chiudere o trasferirsi in un “ghetto”? Perché davvero la ludopatia si sconfigge allontanando le sale di gioco lecito da palestre, scuole o parrocchie? Quali sono le basi scientifiche di tutto questo? Quali studi proverebbero che il “ludopatico” sceglie di giocare perché ha un posto vicino alla palestra? E’ solo ipocrisia politica. Ai minori è già severamente vietato l’ingresso. E la norma è fiscalmente rispettata: è prevista la chiusura per chi sgarra”.

“Si vuole discutere di ludopatia? Lo si faccia seriamente allora, non con ipocrisia: allontanare aziende chissà dove, buttando sul lastrico famiglie e lavoratori, solo per avere il gioco lontano dagli occhi, magari creando un “ghetto” in periferia, dove la ludopatia crescerebbe anziché diminuire, non è ipocrisia? Con lo Stato che però continua a lucrare tasse sul gioco e a pubblicizzarlo a tutte le ore e su tutti i canali TV. I Gratta&Vinci non creano ludopatia? Chiediamo al Comune e alle forze politiche di rispettare l’accordo Stato-Regioni del 7 settembre 2017 sul gioco lecito, cui ha partecipato anche l’Emilia-Romagna e l’ANCI con parere favorevole, che prevede disposizioni che superano le distanze previste dalla legge regionale. E che, soprattutto, introduce norme non retroattive, per il futuro non per le aziende che già lavorano e danno lavoro (da 50 anni!)”.

“Personalmente, la mia azienda, sarebbe fin da ora disponibile ad una seria moratoria sulle ‘macchinette’ (o slot machines), che possono creare vera ludopatia. Ma non può accettare il trasferimento forzato o la chiusura. Sarebbe la rovina di tante persone perbene e che lavorano e danno lavoro nel rispetto della legge”, conclude Ferrini.

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