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Cronaca

Cesena si mobilita per difendere il suo tribunale

Prosegue l’impegno dell’Amministrazione comunale per difendere la sede del Tribunale di Cesena, che rischia di cadere sotto la mannaia della revisione degli uffici giudiziari sul territorio

Prosegue l’impegno dell’Amministrazione comunale per difendere la sede del Tribunale di Cesena, che rischia di cadere sotto la mannaia della revisione degli uffici giudiziari sul territorio. Nei mesi scorsi il Sindaco Paolo Lucchi ha inviato delle lettere per sensibilizzare i Parlamentari locali. Inoltre è stato sottoscritto da tutti i gruppi del Consiglio Comunale con cui si faceva presente al Ministro della Giustizia Paola Severino la situazione particolare di Cesena.

Venerdì il Vicesindaco Carlo Battistini ha partecipato a Bologna, insieme ai rappresentati degli altri Comuni sede di sezione distaccata di Tribunale e ai parlamentari emiliano – romagnoli (per il territorio cesenate era presente l’onorevole Sandro Brandolini), a un incontro promosso dall’Anci Emilia Romagna proprio per discutere di questo tema. E intanto, il Sindaco Lucchi annuncia che interverrà all’assemblea  degli avvocati, convocata per il 7 luglio proprio per scongiurare la soppressione della sede cesenate.

“Lo abbiamo detto più volte e lo ripetiamo: non è una questione di campanilismo – specificano il Sindaco Lucchi e il Vicesindaco Battistini -, ma di buon senso. Siamo più che d’accordo con la politica di risparmio e razionalizzazione intrapresa dal Governo, ma non siamo per niente convinti che i tagli lineari indiscriminati raggiungano l’obiettivo. Tanto per dire: se sarà soppressa la sede del giudice di pace di Cesena, il trasferimento dell’attività a Forlì obbligherà ad affittare nuovi locali, e la prospettiva non è certo quella di un risparmio. Ma soprattutto ci sta a cuore l’interesse dei cittadini e il loro diritto a poter contare su una giustizia efficiente e rapida. La sede cesenate serve una popolazione di oltre 200mila abitanti, e registra parametri di attività fra i più alti non solo in Emilia – Romagna, ma a livello nazionale. E questo nonostante i problemi di organico di cui notoriamente soffre. Cosa ci possiamo aspettare dalla concentrazione di questa enorme mole di lavoro su Forlì? Sappiamo bene che già ora, troppo spesso, i tempi della giustizia sono ben più lunghi del dovuto e non vorremmo che, con questa  riorganizzazione, i cesenati siano costretti a subire ulteriori penalizzazioni, mentre questo è il momento di cambiare, ma per garantire un miglioramento per i cittadini anche nella gestione della giustizia. Per questo abbiamo aderito all’appello scaturito dall’incontro dell’Anci e sottoscritto non solo dai comuni interessati, ma anche da parlamentari emiliano – romagnoli di tutti i partiti politici. Vogliamo evitare un grave errore (seppur dettato da buone intenzioni) che rischia di avere ripercussioni preoccupanti per i cittadini e le imprese del nostro territorio”.

 

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