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Cronaca

Parte finalmente il restauro dei dipinti del Bolognini a Palazzo Ghini

Prende avvio il restauro del ciclo pittorico dipinto da Giacomo Bolognini fra il 1719 e il 1721 per il grande salone d'onore di Palazzo Ghini, uno dei palazzi più ragguardevoli della città

Dopo molti anni di attesa e diversi rinvii, grazie all’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena che ha stanziato allo scopo 190 mila euro, prende avvio il restauro del ciclo pittorico dipinto da Giacomo Bolognini fra il 1719 e il 1721 per il grande salone d’onore di Palazzo Ghini, uno dei palazzi più ragguardevoli della città. Mercoledì i dipinti sono stati separati dagli stucchi barocchi che li incorniciano per essere trasferiti nel laboratorio della restauratrice Adele Pompili.

Sulla grande pittura murale che completa il ciclo pittorico, visibilmente danneggiata da una larga e vecchia lesione che la taglia verticalmente, interverrà la mano della restauratrice Letizia Antoniacci. Le due restauratrici hanno già concordato con le Soprintendenze competenti le principali linee guida dell’intervento che restituirà alla città uno dei suoi più pregevoli tesori. Lo smontaggio dei dipinti ha reso possibile un primo esame ravvicinato delle condizioni delle pitture, rivelando un deterioramento più accentuato del previsto e l’estrema fragilità delle antiche tele. Per questo, l’intervento della Fondazione è apparso quanto mai provvidenziale e di fondamentale importanza per il mantenimento e la conservazione futura del ciclo pittorico.

L’importante apparato decorativo del salone di Palazzo Ghini, eseguito secondo un complesso schema iconografico e di cui restano a Cesena solo 13 dei 15 dipinti che lo componevano, sarà sottoposto ad un accurato lavoro per rimuovere polveri, ridipinture, sommari ritocchi e per risarcire lacerazioni e cadute di colore. Un lavoro che si anticipa lungo e difficile, per il quale la Fondazione ha attivato anche la supervisione del proprio consulente dott. Angelo Mazza, già direttore della nazionale Galleria Estense di Modena e noto storico dell’arte che seguirà l’intervento dal punto di vista storico-scientifico.

Per la realizzazione del progetto di restauro è stata siglata una convenzione con la Curia, proprietaria del Palazzo, la quale interverrà nella sistemazione del piano nobile con il restauro degli stucchi e la ritinteggiatura del salone, la pulitura e il restauro sia dei paramenti marmorei del loggiato inferiore e superiore sia delle statue e del portale della loggia superiore, affidando il coordinamento del lavoro all’arch. Pier Vittorio Morri. Il presidente della Fondazione, Bruno Piraccini, ha sottolineato come sia "per noi doveroso l’obiettivo di recuperare un'intera pagina, forse la più interessante del Settecento a Cesena, riportandola alla vita e a riproporsi alla fruizione pubblica".

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