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Cronaca

Pass invalidi in mostra, Mara Biguzzi (Pd) chiede scusa

Lo fa con una lettera che rivela un retroscena. Ha pensato di ritirarsi dalla politica

Mara Biguzzi, la consigliera del Pd pizzicata sulle strisce blu senza il biglietto, ma con il pass invalidi intestato al padre in mostra, chiede scusa. Lo fa con una lettera che rivela un retroscena. Ha pensato di ritirarsi dalla vita politica, per poi scegliere di continuare nel proprio impegno. La consigliera Antonella Celletti, anche lei accusata per lo stesso motivo, ha riconosciuto l'errore. ma ha puntato il dito contro la fuga di notizie dagli uffici della Polizia Municipale.

Mi rendo conto della gravità dei fatti riportati in questi giorni dalla stampa locale - esordisce la Biguzzi -. Mi è stato rilevato di avere parcheggiato sulle strisce blu, senza esporre il tagliando di pagamento della sosta, l’auto di mio padre che, essendo invalido, è dotata dell’apposito contrassegno. Con questa lettera non voglio cercare giustificazioni che comunque non sussistono, ma innanzitutto porgere le mie scuse ai cittadini che, giustamente, pretendono dai loro rappresentanti comportamenti irreprensibili ed esemplari”.

“A volte il nostro essere semplici persone, - continua - quando siamo sottoposti a periodi particolarmente difficili dal punto di vista personale e professionale, ci porta a non prestare la dovuta attenzione a questi principi, che in prima persona ribadisco fondamentali per chi svolge una qualunque carica di rappresentanza. E’ capitato in alcune occasioni, ma non certo abitualmente, che io abbia agito con leggerezza, pensando, come privata cittadina, di poter incorrere in una sanzione per il mancato pagamento della sosta e non intendendo arrogare un privilegio o approfittare del diritto che spetta esclusivamente a mio padre e a tutte le persone che si trovano nelle sue condizioni”.

“Non intendo certo – rassicura - prendermela con chi si è premurato scrupolosamente di segnalare alla stampa il mio comportamento, di cui ribadisco di assumermi la piena responsabilità. Mi rendo conto che l’opinione pubblica si aspetti anche da un semplice consigliere comunale un rigore superiore a quello dovuto da qualunque cittadino. Per questo motivo ribadisco le mie scuse a chiunque si sia sentito offeso da questo comportamento, da cui rilevo una grande lezione di vita: quando si accetta di rappresentare gli altri non bisogna mai dimenticare che non si è più semplici cittadini e che questo richiede coerenza in ogni momento e per ogni atto quotidiano”.

Questi – conclude - sono stati per me giorni difficili e di riflessione, anche sull’opportunità di continuare il mio impegno politico per la città.
Nonostante tutto il mio rammarico per quello che è avvenuto, sento di poter continuare a mettere a disposizione il mio impegno ispirata dai valori di correttezza e onestà che ho sempre difeso e perseguito insieme al mio partito”.

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