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Cronaca

L'ESPERTO "Stalking? Chiamiamolo con il suo vero nome: crimine!"

Intervista al Dottor Michele Sanza. Cosa fare, quali sono le avvisagi e a chi rivolgersi in caso di stalking. Un reato con gravi conseguenze collaterali

Stalking. Un reato che sale sempre più alla ribalta. E purtroppo con tragici epiloghi. A Cesena si contano già quattro casi in venti mesi sfociati in omicidi. Tutti simili nel raptus omicida. Infatti in nessuno dei casi l'assassino si è fatto problemi nell'agire davanti a testimoni. Poi c'è il tentativo di farla finita in alcuni casi riuscito. Michele Sanza, il Direttore del Sert Ausl Cesena affronta il problema che prende di mira soprattutto le donne.

Dottore, siamo davanti ad un fenomeno sempre più  frequente, ce ne parli
“E' un fenomeno che non è circoscritto a Cesena, ma la nostra città, che non ha seri problemi di sicurezza pubblica, non ne è immune. L'omicidio è solo la punta dell'iceberg di una serie di violenze fisiche e psicologiche che sorgono all'interno della sfera domestica e che coinvolgono soprattutto coppie disgiunte”.

Che portata ha il problema?
“Basti pensare che in molti casi questa violenza si ripercuote sui figli a cui non solo si trasmette sofferenza, ma si apre lo spiraglio ad atteggiamenti simili o a malattie psichiche”.

Cosa si deve fare per evitare che il problema degeneri?
“Prevenzione. Lo stalking non va sottovalutato e va chiamato con il suo nome: un crimine. E' una violenza sistematica molto pericolosa. A Cesena ci sono tutti i servizi di sostegno e appoggio e attualmente si sta lavorando per coordinarli e far sì che chi ha queste preoccupazioni sia inserito in un percorso che permetta di trovare giusta risposta alle esigenze. E' il progetto denominato “Violenza tra le mura di casa”.

Omicidio Blotti, i primi interventi (FOTO ANGELI)



Chi accusa stalking a chi si deve rivolgere?
“Deve segnalare la cosa alle forze dell'ordine e poi al “centro donna”. E' il primo punto di contatto che tratta già casi simili”.

Quali sono le avvisaglie?
“Sono tante. Si parla di persecuzioni telefoniche, insistenza, umiliazione. Lo stalker è poi sollevato quando la vittima dà segni di accondiscendenza, ma in realtà prelude ad aspettative crescenti. E poi c'è un altro aspetto collegato”.

Quale?
“L'alcolismo. Possono scaturire collegamenti con questo problema sia in chi è violento sia nella vittima che cerca sollievo”.

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