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Cronaca

Confcommercio fa il punto sul centro storico: "Servono gli Stati Generali per rilanciare l'area antica"

Il presidente Corrado Augusto Patrignani mette in luce le necessità fondamentali. "Serve restituire maggiore fruibilità e appetibilità, servizi e funzioni"

"Servono gli Stati Generali del centro storico", a proporli è Confcommercio cesenate, come occasione straordinaria di riflessione congiunta fra tutti gli interlocutori accreditati per rilanciare l’area antica, restituirle maggiore fruibilità e appetibilità, servizi e funzioni. "Il centro deve tornare ad essere un luogo di vita piena, non solo in certi momenti - spiega il presidente Corrado Augusto Patrignani - La chiusura a ripetizione degli esercizi commerciali, al centro anche dell’attenzione mediatica, è solo una faccia del problema, o meglio una conseguenza".

Patrignani mette in fila diversi punti e li analizza cercando di fare chiarezza. "Partiamo dal commercio, nostro ambito di competenza diretta come organizzazione di categoria. Salvaguardarlo, tenerselo stretto, coccolarlo, incentivarlo è la prima priorità, a meno che non si voglia un centro storico deterziarizzato, che sarebbe come un festival musicale senza canzoni. Ma il rilancio deve essere realizzato in continuità con interventi da realizzare nelle periferie, dove il commercio al dettaglio è fonte di coesione sociale sociale. La città è una.
Servono politiche innovative per ridare attrattività: della mobilità, inclusive di tutte le forme di spostamento (auto inclusa) e della sosta agevole. Non si possono disgiungere le due parole: la sosta da sola non basta. Deve essere comoda e inclusiva per tutti, dai bambini agli anziani, tenendo a mente sempre che chi va per negozi sperabilmente acquista e si deve muoversi con sporte e pacchi. Deve essere quindi  una sosta agevole e, se non gratuita come quella dei centri commerciali, a costi ridottissimi e simbolici, e non solo sotto Natale".

Il presidente di Confocommercio sottolinea la necessità di "un piano speciale dell’arredo, non a comparti stagni, ma correlato in tutto il centro. Servono interventi di rigenerazione urbana per ampi locali di edifici da recuperare per poter intercettare grandi firme e attività di prestigio. Serve riequilibrare commercialmente l’offerta in modo che quella dei pubblici esercizi, pur importante, non conti il centro in una dimensione troppo esclusiva. Serve rendere i canoni più adeguati anche grazie all’abbassamento dell’aliquota massima dell’Imu. Serve potenziare e qualificare gli eventi. Serve un piano di rilancio per le parti del centro in abbandono. Serve rendere di nuovo appetibile il mestiere di commerciante come consapevole scelta professionale in vista di una propria realizzazione, creando un ambiente propizio. Serve aprire un ragionamento su come riportare in centro servizi e funzioni espulse e ciò investe l'immagine  di città che vogliano realizzare. Serve sostenere anche uffici e professionisti fondamentali per garantire il flusso delle persone. Serve riportare gente in centro.
Serve molto. Ma soprattutto serve riconoscere alla questione della salvaguardia del commercio al dettaglio dal centro storico alla periferia una priorità. Vista la situazione, più che una priorità della città, è la priorità.Tutti siamo chiamati a uno sforzo eccezionale, a partire da noi corpi intermedi e da chi amministra questa città. Uno sforzo, questo, che chiama in causa anche i cesenati acquirenti chiamati a sostenere nelle loro scelte di acquisto i negozi al dettagli della città. Gli Stati Generali sarebbero un’occasione unica di confronto operativo mirato a un piano di rilancio che tenga conto dei recenti studi affidati dall’amministrazione comunale ad enti accreditati che fornirono indicazioni che vanno applicate, da completare eventualmente, con altre indagini aggiornate che abbiano però immediato sbocco operativo. Bisogna discutere per fare".

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