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Cronaca

Centro, Confartigianato scarica "Zona A": "La cabina di regia non funziona"

Lo rimarca il comitato comunale di Cesena di Confartigianato, presieduto da Pietro Manuzzi, che sta affrontando al proprio interno un approfondito dibattito in merito alle politiche del centro storico e ha elaborato un documento

Per gestire le numerose e impegnative problematiche del centro storico di Cesena servono strategie condivise, tuttora carenti se non assenti, che diano il là ad azioni tempestive ed efficaci. Lo rimarca il comitato comunale di Cesena di Confartigianato, presieduto da Pietro Manuzzi, che sta affrontando al proprio interno un approfondito dibattito in merito alle politiche del centro storico e ha elaborato un documento con un decalogo di proposte per rilanciare il cuore urbano.

"Tra i temi che vengono trattati c'è un punto per noi prioritario, una sorta di prerequisito - dicono il presidente Manuzzi e il vicesegretario di Confartigianato cesenate Giampiero Placuzzi - : quello relativo alla verifica del funzionamento del modello di governance di Zona A a distanza di venti mesi dalla sua costituzione. Siamo infatti profondamente insoddisfatti di questo strumento e nei giorni scorsi abbiamo chiesto al Comune ed alle altre associazioni di aprire un confronto su questo aspetto così nevralgico. In sede di principi ispiratori e anche statutariamente, come si era convenuto tra Comune e organizzazioni di categoria del commercio e dell'artigianato, Zona A deve avere due livelli, distinti ma intrinsecamente collegati: quello prioritario che definisce la strategia e la governance dei problemi e quello immediatamente collegato che provvede a gestire le iniziative di valorizzazione del centro. Per dirla in slogan: la mente e il braccio. Mentre quest'ultimo livello più pratico e gestionale sta nel complesso funzionando, quello primario deputato a elaborare una 'vision' strategica del centro storico, che è stato chiamato anche cabina di regia, invece non ha ancora carburato e resta purtroppo al momento sulla carta, col risultato che su Zona A non è fedele alla sua mission e sta anche ricevendo critiche, alcune pretestuose, ma altre fondate, che ci spingono quindi ad una costruttiva autocritica e a un cambiamento di rotta attraverso una ridefinizione dello strumento".

"Secondo Confartigianato - proseguono Manuzzi e Placuzzi - è pertanto necessario procedere a un ripensamento di Zona A tenendo anche conto del fatto che le problematiche del centro non si riducono a quelle riguardanti commercio e artigianato, peraltro fondamentali, ma comprendono anche una platea di altri settori quali cultura, presenza religiosa della diocesi, componente dei residenti, questioni dell'arredo urbano e della circolazione, che tutti insieme collaborano a sostanziare la cifra e l'attrattività del cuore urbano. Così com'è, in ogni caso, Zona A non funziona e pare piuttosto scadere se non degenerare in una liturgia stantia o in una sorta di foglia di fico che nasconde imperfettamente cruciali carenze di fondo, mentre invece, anche sull'impulso della indagine di Iscom Group da cui scaturì nel 2011 l'impegno a rilanciare congiuntamente il centro storico, si era deciso di dare vita a una cabina di regia che promuovesse unitariamente tra Comune e organizzazioni le politiche del centro. Questo deve essere fatto e questo Confartigianato chiede che sia fatto senza perdere altro tempo per assicurare al centro storico di Cesena la massima fruibilità e appetibilità partendo dalla definizione strategie chiare e condivise, senza le quali si procede solo a tentoni, senza una rotta".

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