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Cronaca

Profughi a Borello, Lucchi invita il Comitato ad un incontro: "Vogliamo superare i timori"

Gli amministratori, nell’evidenziare "come probabilmente le informazioni non siano state veicolate ed approfondite nel modo giusto", invitano una rappresentanza del Comitato ad incontrare la Giunta comunale

L'amministrazione comunale invita ad un incontro  il Comitato "Futuro Borello”, che si oppone alla apertura di una struttura di accoglienza profughi nella frazione. Lo fa attraverso una lettera a firma del sindaco Paolo Lucchi e dell’assessore ai Servizi per le persone Simona Benedetti, nella quale viene ricordato il ruolo che l’Unione dei Comuni e la città di Cesena stanno svolgendo nell’affrontare l’emergenza legata all’accoglienza dei profughi. Gli amministratori, nell’evidenziare "come probabilmente le informazioni non siano state veicolate ed approfondite nel modo giusto", invitano una rappresentanza del Comitato ad incontrare la Giunta comunale nella giornata di martedì, "a partire dalle 11.30 (orario di conclusione della riunione di Giunta, con una scelta che assicura quindi una certa presenza di tutti gli assessori coinvolti, per garantire la massima tempestività ai quesiti)". "Per parte nostra - affermano gli amministratori - l'unico limite orario è quello delle 14, poiché dopo inizieranno le riunioni già previste e non rinviabili, dell'Unione dei Comuni".

Nella missiva Lucchi e Benedetti ricordano come negli ultimi mesi siano "cresciute a Borello tensioni e preoccupazioni circa la probabile apertura di una struttura di accoglienza per persone richiedenti protezione internazionale, più facilmente identificabili come “profughi”. Si tratta di un tema non nuovo, che abbiamo ben presente dallo scorso maggio, quando il presidente del Quartiere ci contattò per segnalare voci che si rincorrevano in paese circa “l’imminente arrivo di oltre 500 profughi in una struttura adibita, in realtà, ad una funzione artigianale”. Smentendo immediatamente al Presidente quelle voci che, come oggi dimostrato, erano prive di ogni fondamento, sin da quel momento abbiamo temuto che qualcuno stesse però cercando di alimentare tra i borellesi un clima di certo non sereno".

"Come già evidenziato in altre occasioni - proseguono - fu quella la prima occasione nella quale chiarimmo al Quartiere quali fossero le modalità di accoglienza concretizzate dall’Unione dei Comuni Valle Savio (e quindi dai Comuni di Cesena, Mercato Saraceno, Sarsina, Bagno di Romagna, Verghereto e Montiano): piccole strutture diffuse sul territorio (ognuna riservata ad un massimo di 10/15 persone); gestite da una rete solida ed affidabile di enti non profit, grazie alla quale garantire il contenimento del disagio per i residenti e gli accolti; l’avvio dei profughi allo svolgimento di lavoretti di utilità per le comunità coinvolte".

"Si tratta - viene spiegato - di un modello che ci ha consentito di gestire con risultati positivi quell’obbligo all’accoglienza dei migranti, al quale tutti i Comuni sono chiamati dal Ministero dell’Interno e dalle Prefetture, indipendentemente dalle loro valutazioni e che noi, a dire il vero, riteniamo anche un giusto obbligo morale al quale adempiere. Ad oggi l’Unione dei Comuni Valle Savio accoglie con queste stesse regole e modalità 224 persone, distribuite in 18 strutture, alle quali si aggiungono due mamme con minori minori". Viene anche ricordato che la scorsa estate "l’amministrazione comunale precisò come non fosse possibile escludere a priori una qualunque area della città dalla possibilità di divenire luogo di accoglienza. Questo sia per ragioni legate all’equità di trattamento di tutti i residenti cesenati, sia per l’assenza di altre ragioni legate a problemi di convivenza ed integrazione, in realtà mai verificatesi in maniera tangibile in nessuna area/quartiere della nostra città".

A seguire, attraverso almeno un incontro avvenuto in Quartiere e ad altre comunicazioni scritte, l’amministrazione comunale ha ben chiarito le reali modalità di accoglienza che coinvolgeranno una piccola struttura di Borello - scrivono Lucchi e Benedetti -. I profughi saranno accolti dall’Associazione Misericordia Valle Savio che già gestisce con ottimi risultati una residenza a San Vittore ed altre nei Comuni di Mercato Saraceno e di Sarsina. Di più: in considerazione del leggero sovraffollamento di alcune altre strutture cittadine e della volontà di mantenere bassi i numeri dell’accoglienza in ognuna di esse, l’intenzione è quella di trasferire a Borello solo alcuni profughi (la capienza massima della struttura è di 15 persone, ma di certo non si partirebbe a pieno regime), individuati tra quelli già accolti in città da diverse settimane, ben inseriti, abituati alla vita comunitaria ed al rispetto delle regole di convivenza. Come accade in tutte le altre strutture dell’Unione dei Comuni Valle Savio, è nostra volontà avviare queste persone allo svolgimento di lavoretti di pubblica utilità anche a Borello.

"A tal fine, l’amministrazione comunale ha già chiesto al Quartiere un elenco delle piccole manutenzioni (pulizie e spazzamento) che si ritiene necessario eseguire. Ad oggi siamo in attesa di riceverlo - assicurano -. A conclusione di queste valutazioni, che in gran parte ripercorrono ragionamenti già proposti, ci preme rassicurare di come nessuno all’interno dell’amministrazione comunale intenda deridere né voi né altri. Lo dimostra inconfutabilmente la puntualità delle informazioni che abbiamo cercato di inserire in questa lettera. Evidentemente, però, non siamo riusciti ad essere sufficientemente chiari e comprensibili. E di questo ci scusiamo. Per questo – poiché forse, in realtà, le informazioni non sono state veicolate ed approfondite nel modo giusto – accogliamo volentieri la richiesta di incontrare una rappresentanza del Comitato". L'auspico degli amministratori è "di poter colmare le lacune informative che dovessero essersi manifestate, superando così i timori emersi".

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