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Arriva la casetta di legno: il villaggio minerario di Formignano si prepara all'estate

L'ideale - afferma Magalotti - sarebbe che questo fosse l'inizio di un bel percorso da compiere insieme all'amministrazione per poter realizzare un punto di attrazione mineraria di una certa importanza anche a livello nazionale".

Anche il villaggio minerario di Formignano si prepara all'estate. E' stato approvato dalla giunta comunale il progetto d'installazione di una struttura in legno a uso punto di accoglienza per un costo complessivo di 90 mila euro. In realtà si tratta della casetta di legno che era stata installata in piazza Aguselli quando, anni fa, erano stati fatti uscire i banchi dei commercianti dal Foro Annonario. Era un prefabbricato in legno che, oltre ai banconi, aveva un ingresso con una saletta dove si tenevano le manifestazioni natalizie. E infatti ci saranno una quarantina di posti a sedere e potrà servire come un punto di accoglienza turistica o scolastica. 

"Erano un po' di anni che ce l'avevano promesso - spiega Paolo Magalotti, il presidente della Società di Ricerca e Studio della Romagna Mineraria - e finalmente ora verrà montato. Fino adesso abbiamo fatto con un cassone un po' arrangiato, non avevamo nemmeno il bagno. Invece penso che quello che avremo sarà un locale un po' più adeguato. L'ideale - continua Magalotti - sarebbe che questo fosse l'inizio di un bel percorso da compiere insieme all'amministrazione per poter realizzare un punto di attrazione mineraria di una certa importanza anche a livello nazionale". 

Magalotti, infatti, è sicuro che con qualche altro migliaio di euro si potrebbe realizzare un percorso interessante per i turisti. Lo scorso anno il gruppo speleologi di Bologna ha ripulito l'imboccatura della miniera, quella che era la discenderia da cui i minatori andavano a lavorare tenendosi strestti al corrimano, trovato ancora in ottime condizioni. Ecco installando una staccionata o una vetrata per proteggere i visitatori e mettendoci due o tre fari per illuminare, i visitatori potrebbero vedere il luogo preciso da cui i minatori scendevano nel ventre della terra, luogo non così scontato da vedere. Molti parchi minerari, infatti, hanno solo ricostruzioni e non oggetti d'epoca. 

"Ma non solo - continua Magalotti - c'è anche il bosco a fianco della miniera, tornato autentico e selvaggio come una volta, con piante autoctone molto interessanti. Farlo ripulire, magari da chi si può impegnare in lavori utili, per riottenere i sentieri utilizzati a fine Ottocento dai minatori che arrivavano a lavorare dalle zone vicine, sarebbe un'ulteriore attrazione per grandi e piccini. Del resto siamo solo a 10 chilometri da Cesena".  Adesso, quindi, bisogna che gli operai del Comune procedano con il basamento di cemento armato e poi inizino a montare la casetta. Il resto dovrebbe venire da sè. O meglio non proprio da sè ma con il grande impegno che da sempre i volontari della Società di Ricerca e Studio della Romagna Mineraria mettono a disposizione.  

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