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Casa protetta, "Sei anziani hanno diritto all'esonero dal pagamento della retta"

Il consigliere comunale David Camagni spiega il suo punto di vista sul caso della Casa protetta Camilla Spighi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

"Nell’ultimo Consiglio comunale del 21/12/2018 è stato approvato il Bilancio di previsione della Casa Protetta Camilla Spighi ma la relativa discussione è stata focalizzata sulla causa intentata da sei ospiti della struttura per il riconoscimento del loro diritto all’ esonero dal pagamento della retta mensile pari a circa 1.500 euro al mese e al rimborso di quanto già corrisposto in passato". Il consigliere comunale David Camagni spiega il suo puntio di vista. "In tale occasione sia la maggioranza che i consiglieri del PD 'La nuova sinistra' hanno condannato tale iniziativa in considerazione del grave danno che una eventuale pronuncia favorevole del Tribunale avrebbe arrecato non solo alla Casa Protetta ed alla comunità locale ma al sistema sanitario regionale e addirittura al Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta di affermazioni talmente gravi, incredibili e assurde che non possono essere archiviate e che evidentemente fanno già parte di una precoce campagna elettorale".

"Vediamo cosa è realmente accaduto - prosegue Camagni - Agli ospiti della struttura, in quanto portatori di gravi patologie, vengono erogate sia le indispensabili prestazioni sanitarie che quelle socio-assistenziali: in simili situazioni una legge dello Stato (L.730/1983 art.30), tuttora in vigore, stabilisce che sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale tutti gli oneri delle attività a rilievo sanitario connesse con quelle socio-assistenziali. Le sentenze della Corte di Cassazione che si sono susseguite dal 1993 ad oggi hanno costantemente affermato in modo inequivocabile che “ nel caso in cui oltre alle prestazioni socio assistenziali siano erogate prestazioni sanitarie, l'attività va considerata comunque di rilievo sanitario e, pertanto, di competenza del Servizio Sanitario Nazionale” : quindi l’intero onere è a carico dell’AUSL. Stesse costanti decisioni da parte del Consiglio di Stato e dunque, dove sta il problema? Quei cittadini ospiti della struttura, dimenticati da partiti, sindacati e associazioni hanno forse perso il diritto ad una assistenza gratuita sancito da una legge dello Stato e ripetutamente confermato dalla più alta Autorità giudiziaria ? No, ma per l’improvvisato tandem maggioranza-PD il loro diritto non deve essere esercitato se ciò può determinare un potenziale danno alla comunità, con buona pace della legge e dello stato di diritto. Per essi il diritto dell’ individuo cessa se esso è percepito da qualcuno come minaccia al benessere della comunità" .

"Per essi sei anziani seriamente malati non possono reclamare un loro diritto perché, se questo fosse riconosciuto dal giudice con una sentenza favorevole, si determinerebbe una valanga di analoghi ricorsi tale da sconvolgere l’ intero Servizio Sanitario Nazionale. Siamo di fronte ad una assurda manipolazione della realtà imputabile ad un eccesso di fantasia? O si tratta di un pirotecnico inizio di campagna elettorale? Probabilmente siamo in presenza di un inedito connubio politico sullo sfondo delle prossime consultazioni elettorali".

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