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Cronaca Gatteo

Brt, i licenziati rifiutano la 'buona uscita': "Pronti ad altre azioni e alla causa legale"

Deluso il sindacato Sol Cobas: "Unica mediazione della Prefettura è stata quella di accettare i licenziamenti in cambio di soldi"

"Un incontro senza sbocchi". E' lapidario il commento di Fabio Zerbini, coordinatore nazionale del sindacato Sol Cobas, al termine dell'atteso vertice in Prefettura, per discutere il reintegro dei 16 lavoratori licenziati alla Bartolini di Gatteo. Sempre nella giornata di lunedì è stato messo in scena un presidio dai lavoratori davanti alla Prefettura a Forlì, quei lavoratori che lo scorso 23 ottobre con un picchetto avevano bloccato i cancelli dell'azienda, sit in poi sciolto con la promessa di una riapertura delle trattative.

VIDEO i licenziati: "Siamo qui in Italia per lavorare"

"Il reintegro dei licenziati e la definizione di regole di ingaggio sindacali, in particolare per la fine delle interferenze aziendali sulle scelte sindacali dei lavoratori". Queste erano le premesse con cui il sindacato Sol Cobas si era seduto al tavolo. Molto deluso Zerbini: "L'unica "mediazione" proposta dalla prefettura è stata quella di accettare i licenziamenti in cambio di soldi. Gli operai in presidio respingono la proposta e mantengono aperto lo stato di agitazione. Il Comitato di sostegno mantiene compatto il sostegno alla lotta e convoca una nuova assemblea per martedì 12 novembre in cui decidere le prossime iniziative e avviare la causa legale". 

"Una buona uscita - rincara la dose Potere al Popolo - questo è stato proposto ai lavoratori, hanno detto no e noi li sosterremo con forza. Il reintegro dei 16 ragazzi non è un punto in discussione. Licenziati perchè hanno cambiato sindacato e si sono permessi di dire basta dopo anni di sfruttamento".

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