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Cronaca

Bocciato il registro della bigenitorialità, Genitori per sempre: "Calpestati i diritti dei bambini"

“La legge italiana è precisa. I minori hanno il diritto di mantenere rapporti equilibrati e continuativi con entrambi i genitori ed entrambi i genitori hanno il dovere di educare, istruire, curare e tutelare i figli. Affinché ciò sia possibile, però, entrambi i genitori devono essere informati"

Il Comune di Cesena boccia il Registro della Bigenitorialità, il registro che avrebbe permesso, in caso di affidamenti di figli ad uno solo dei genitori separati tra di loro, di informare anche l’altro genitore sulle comunicazioni ufficiali. La scelta suscita l’aspra protesta di Stefania Cortesi, presidente di “Genitori per Sempre”, un’associazione de genitori divisi.

Un attivista di quest’associazione nel giorno dell’Epifania ha inscenato una protesta davanti al tribunale di Forlì. Sul gesto spiega Cortesi: “Nei giorni scorsi sulla stampa locale di Cesena e Forlì sono apparse notizie che hanno coinvolto o fatto riferimento alla nostra Associazione Culturale Genitori Per Sempre e un chiarimento e delle precisazioni sono oltremodo doverose da parte nostra . In riferimento alla "protesta" davanti al palazzo di giustizia di Forlì “Genitori Per Sempre” rivendica la sua estraneità, pur condividendone il messaggio, il contenuto e apprezzando il simpatico gesto e l’educazione di come è stata messa in atto”.

Quindi passa alla bocciatura del Registro della Bigenitorialità: “Per quanto riguarda la notizia che il comune di Cesena ha bocciato la l'istituzione del registro della bigenitorialità da noi promosso, registro già istituito in diversi comuni della Romagna come Cervia, Rimini, Ravenna, e nel resto del territorio nazionale (come Parma, Verona Perugia e Massa, per citarne alcuni) , ci lascia interdetti e stupiti. Ci stupiscono le motivazioni. L'associazione Genitori Per Sempre è nata per difendere i diritti dei minori, ed è proprio a tutela di tali diritti che ci stiamo impegnando a diffondere la cultura della bigenitorialità, di cui il registro è uno strumento”.

“La legge italiana è precisa. I minori hanno il diritto di mantenere rapporti equilibrati e continuativi con entrambi i genitori ed entrambi i genitori hanno il dovere di educare, istruire, curare e tutelare i figli. Affinché ciò sia possibile, però, entrambi i genitori devono essere informati di tutto ciò che riguarda la salute, l'educazione e l'istruzione della loro prole. Ribadiamo che per i genitori, questi sono doveri. Al momento, tutte le comunicazioni relative a un minore, in assenza del registro comunale, vengono inviate solo all'abitazione di residenza del minore”.

Continua Cortesi: “Come può l'altro genitore compiere il proprio dovere di cura e tutela della prole? Può subordinare il proprio dovere all'altro genitore? La legge italiana dice di no. Deve quindi sperare che l'altro genitore lo informi sempre di qualsiasi comunicazione ricevuta dal minore. Ma se l'altro genitore non lo fa? In taluni casi potrebbe essere solo per dimenticanza, in altri casi perché il rapporto tra ex coniugi è difficile, o addirittura per un desiderio di alienare l'altro coniuge. Togliendo l'onere al genitore che riceve le comunicazioni di informare l'altro, in realtà, si riducono le conflittualità. Nei casi di ostilità tra ex coniugi, infatti, si riducono i motivi di contatto, ma soprattutto si dà la possibilità ai bambini di sentirsi curati, seguiti e tutelati da entrambi i genitori”.

“Come può la legge italiana imporci dei doveri e poi non darci gli strumenti per adempiere agli stessi? Ad esempio, come possiamo assicurarci che i nostri figli ricevano tutte le vaccinazioni necessarie se non veniamo informati dei richiami? E se il genitore che riceve il richiamo è contrario al vaccino e lo cestina? Nel 2013, 159 coppie di genitori del comune di Ravenna sono stati segnalati in procura per non aver portato i loro figli alle vaccinazioni obbligatorie. Quanti di questi non era stato informato dei richiami? Se l'Ausl ritiene importante mandare lettere con i richiami vaccinali, affinché tutti i bambini vengano vaccinati, perché il comune di Cesena non ritiene importante che entrambi i genitori ne siano messi a conoscenza?”

“Se il Ministero dell'Istruzione e della Ricerca ha mandato una circolare a tutte le scuole ricordando di mandare le comunicazioni relative agli studenti ad entrambi i genitori, perché il comune di Cesena non ritiene importante fare lo stesso? Ci confonde il parere del Garante regionale per l'Infanzia Luigi Fadiga. Da una parte ci ricorda che il Tribunale decide prioritariamente per l'affido condiviso e dall'altra ritiene che uno strumento che coadiuva tale affido "possa ingenerare confusione, contribuendo ad aumentare il livello di conflittualità tra i genitori". Praticamente ciò che ci dice è che sulla carta l'affido è condiviso, ma nella pratica è meglio se le decisioni che riguardano i figli, vengono prese da un solo genitore (quello che riceve le informazioni) onde evitare possibili conflittualità. Non solo, ma ci vuole pure far credere che ciò sarebbe meglio per i figli stessi! Eppure così facendo il Dottor Fadiga calpesta i diritti dei minori ad essere curati educati e tutelati da entrambi i genitori, ostacola i doveri dei genitori e si fa beffa della stessa normativa sull'affido condiviso che lui stesso cita”.

“Possiamo solo credere che il parere del Garante citato dal comune di Cesena, non sia la risposta alla domanda specifica sull'utilità  di un registro della bigenitorialità comunale, che permette solo ad entrambi i genitori di essere informati su tutto ciò che concerne i loro figli.  Ci auguriamo che il comune di Cesena riveda la propria posizione, che al momento ostacola i diritti dei minori e va contro disposizioni ministeriali e alla Carta dei Diritti del Fanciullo sancita dall'ONU nel lontano 1989 e fatta legge nel nostro Paese”.

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