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Cronaca

Banca regionale della cute, ricercatrice vince una borsa di studio della Fondazione

Laureata in Biotecnologie Mediche e iscritta al secondo anno del Dottorato in Scienze Biomediche presso l'Università di Bologna, Martina Ghetti lavora già da oltre un anno come borsista al progetto della Banca regionale della Cute

Una giovane ricercatrice - Martina Ghetti - della Banca della Cute dell’Ausl Romagna, distretto di Cesena, si è aggiudicata una borsa di studio, per il secondo anno consecutivo, finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, per svolgere un progetto di ricerca dal titolo: “Ricerca di nuovi markers molecolari, istologici e ultrastrutturali per la caratterizzazione e la rigenerazione del tessuto cutaneo”.

Laureata in Biotecnologie Mediche e iscritta al secondo anno del Dottorato in Scienze Biomediche presso l’Università di Bologna, Martina Ghetti lavora già da oltre un anno come borsista al progetto della Banca regionale della Cute, sotto la guida di Elena Bondioli, responsabile dell’attività di Ingegneria Tissutale e di  Davide Melandri, direttore del Centro Grandi Ustionati e della Banca della Cute, in collaborazione con Giovanna Cenacchi del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Università di Bologna. 

Questo progetto si propone di investigare in modo più approfondito le caratteristiche dei tre tipi di tessuto lavorati e conservati presso la Banca della Cute e studiare i meccanismi rigenerativi del derma omologo decellularizzato, già noto nel campo della medicina rigenerativa e utilizzato in clinica. Per proseguire la parte di progetto che prevede di ricreare cute sana in vitro, Ghetti si trasferirà per un periodo a lavorare presso il laboratorio diretto da Claire Higgins (Dipartimento di Bioingegneria, Imperial College London), grazie ad una collaborazione appena nata tra i gruppi di ricerca italiano ed estero.

Il progetto nasce dall'unione delle conoscenze e degli interessi di studio dei due gruppi ed ha come obiettivo principale quello di ricreare un modello tridimensionale di cute in vitro, che serva per studiare in modo più approfondito e completo il ruolo delle popolazioni cellulari del derma nel promuovere la crescita e la differenziazione epidermica.“La Fondazione CRC continua ad investire nella formazione dei giovani e nella ricerca scientifica – commenta Bruno Piraccini, presidente della Fondazione CRC – siamo convinti che un’esperienza internazionale così importante offra una grande opportunità per la giovane ricercatrice cesenate di aumentare le proprie conoscenze e allacciare rapporti di collaborazione internazionale che potranno avere significative ricadute anche per il lavoro svolto dal Centro Grandi Ustionati, che rappresenta un’eccellenza per la nostra città".

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