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Cronaca Bagno di Romagna

Dossier su avvistamenti di gnomi, elfi e fate, la Forestale: "Materiale datato"

Un dossier aperto da 15 anni sugli avvistamenti di fate, gnomi ed elfi nelle foreste più impenetrabili dell'Appennino tosco-romagnolo. La raccolta di segnalazioni giace al comando del Corpo Forestale dello Stato di Bagno di Romagna

Un dossier aperto da 15 anni sugli avvistamenti di fate, gnomi ed elfi nelle foreste più impenetrabili dell'Appennino tosco-romagnolo. La raccolta di segnalazioni giace al comando del Corpo Forestale dello Stato di Bagno di Romagna e al suo interno vi si possono trovare il verbale di un testimone che “denuncia” un avvistamento, avvenuto nel 2001, di un supposto gnomo, alto circa 25 centimetri, ma anche un'inquietante fotografia notturna e un po' sfocata in cui effettivamente si potrebbe scorgere la figura di una persona a carponi, con le orecchie un po' allungate, classificato come elfo.

A riportare la notizia è l'agenzia di informazione Adnkronos, notizia poi rimbalzata su diversi media nazionali e siti internet di tutt'Italia. La notizia si presta effettivamente a colpire nella curiosità e nell'immaginario popolare, popolato da queste figure “magiche” e “misteriose” appartenenti anche alla tradizione e al folklore dell'alta valle del Savio.

Da parte sua il comando provinciale di Forlì-Cesena del Corpo Forestale dello Stato fa sapere che non esiste alcun avvistamento recente che si inserisce nel solco di quelli di oltre dieci anni fa e che non si tratta propriamente di un fascicolo, in quanto non reca alcuna ipotesi di reato, ma semplicemente un dossier di verbali, ormai datati, di natura informativa. Tutte vicende che già all'epoca assursero agli onori delle cronache e che sono poi scivolate nel dimenticatoio.

E' importante ricordare, inoltre, che proprio sulla scia di queste tradizioni si è aperto a Bagno di Romagna un fortunato e simpatico filone turistico. Qui si trova un “sentiero degli gnomi”, una passeggiata tematica per i bambini e non solo, molto frequentata. Lo gnomo “Mentino” dà poi il nome ad un'altra area naturalistica in cui si mischia l'escursione naturalistica con le favole collegate agli gnomi. Insomma, la valle è stata capace di “valorizzare turisticamente” queste vicende, tutto sommato innocue.

Secondo quanto riportato dall'Adnkronos, due gli episodi di “avvistamento”. Nel 2001 una persona mentre beveva ad una fontana vide una figura che descriveva come uno gnomo, alta circa 25 centimetri. Nel verbale viene indicato anche il suo abbigliamento e la sua descrizione, mentre il testimone è una guida escursionistica molto attiva nella valorizzazione della tradizione folkloristica della vallata. In un altro caso, invece, vi sarebbe la testimonianza di un cesenate che una notte d'inverno voleva raggiungere con la moglie una sua tenuta in montagna. Costretto a fermarsi per montare le catene da neve, scorse e fotografò una figura umana a carponi, che definì nella sua testimonianza un “elfo”. Come sempre in questi casi si tratta di un'immagine suggestionante, in cui si può effettivamente scorgere una figura umana a bordo della strada. Tuttavia da allora, fanno sapere dalla Forestale, non ci sono state altre segnalazioni. Gnomi ed elfi si sono “rintanati” nelle aspre foreste del crinale?

Tutta la vicenda viene riportata alla ribalta in occasione di una pubblicazione di Stefano Cazora, capo dell'ufficio stampa del Corpo Forestale dello Stato che parla proprio dei “Luoghi della meraviglia”, dedicato agli itinerari del fantastico nelle aree ancora intatte della natura in Italia.

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