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Cronaca

Ausl, Tonini ai sindaci: "Serve una struttura snella con meno dipartimenti"

Fra le iniziative si è fatto riferimento alla riduzione dei Dipartimenti, compresi quelli amministrativi. Il direttore generale ha confermato che per migliorare l'offerta dei servizi è necessario disporre di una macchina più snella

La Conferenza Territoriale Socio-sanitaria, vale a dire la conferenza dei sindaci che guida la Ausl della Romagna, esprime una valutazione favorevole sull’atto aziendale dell’Istituto Tumori di Meldola e invita il direttore generale dell’Ausl della Romagna a continuare il confronto sull’assetto organizzativo dell’azienda.

Venerdì mattina, all’ordine del giorno dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, sono stati affrontati due importanti argomenti: l’atto aziendale dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la Cura dei Tumori (IRST) di Meldola e la prosecuzione del confronto per l’assetto organizzativo dell’Azienda Usl della Romagna. Oltre al Presidente della Conferenza e Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, erano presenti i Sindaci di Ravenna Fabrizio Matteucci e di Rimini Andrea Gnassi e i Presidenti dei Comitati di Distretto di Faenza Giovanni Malpezzi, di Forlì Raoul Mosconi, del Rubicone Filippo Giovannini, di Lugo Eleonora Proni, di Riccione Renata Tosi, di Ravenna Laura Errani e di Rimini Ivana Baldinini.

VERSO UNA RIDUZIONE DEI DIPARTIMENTI. Il Direttore Generale dell’Azienda Usl della Romagna, Dott. Marcello Tonini, ha fatto il punto sullo sviluppo del percorso che lo porterà ad approvare l’assetto organizzativo. Spiega una nota: “L’obiettivo è quello di disegnare una organizzazione che rappresenti il futuro della sanità pubblica romagnola e che si presti, alla prova dei fatti, anche a essere rivista, sulla base dei nuovo bisogni e necessità. Lo sforzo che è stato fatto è stato quello di ragionare sulla possibilità di avere una organizzazione capace di rendere omogeneo su tutto il territorio le attività aziendali, preservando, al tempo stesso, quegli ambiti dove talune particolarità costituiscono un aspetto da preservare”. Fra le iniziative più importanti si è fatto riferimento alla riduzione dei Dipartimenti, compresi quelli amministrativi. In ogni caso il direttore generale ha confermato che per migliorare l’offerta dei servizi “è necessario disporre di una macchina più snella”.

Il Sindaco Paolo Lucchi ha ribadito che, se è vero che occorre procedere con rapidità per la definizione dell’assetto organizzativo dell’Azienda, è altrettanto necessario che “si definisca il modo di garantire a tutti i cittadini lo stesso percorso di cure e la stessa qualità di risposta”. Si è discusso anche di Case della Salute e dell’accordo coi medici di Medicina Generale e dei rapporti con la Regione, che deve farsi carico di sostenere il progetto in corso, anche rendendo omogeneo su tutto il suo territorio quell’assetto istituzionale che in questo momento interessa la Romagna.

APPROVATO L'ATTO AZIENDALE DELL'IRST DI MELDOLA - Il Direttore Generale dell’IRST, Giorgio Martelli ha presentato l’Atto Aziendale dell’IRST in quanto l’istituto agisce per contrastare le patologie oncologiche integrando le proprie specifiche competenze e vocazioni con quelle dell’Ausl della Romagna. In sostanza l’IRST partecipa alla programmazione sanitaria territoriale in ambito oncologico di concerto con l’Ausl, la CTSS e la Regione. Dopo essersi soffermato sul percorso che l’istituto ha effettuato dalla sua nascita e avere ribadito che la collaborazione con l’Azienda è fondamentale in quanto “la medicina moderna è basata su un approccio multiprofessionale e multidisciplinare che in particolare nella patologia oncologica necessita di forte integrazione fra unità operative a specifica vocazione, ad esempio le oncologie e altre di indispensabile e necessario supporto, ad esempio le chirurgie”, informa che l’IRST attualmente garantisce attività per un 73% della propria produzione, per cittadini romagnoli, per un 7% su cittadini emiliani e per un 20% a persone che provengono da fuori Regione, ponendosi quindi come riferimento di rete oncologica. Questo modello di integrazione, attualmente in discussione con l’Ausl, potrebbe essere realizzato attraverso un “comprehensive cancer care network”, ossia una “casa comune” cogestita gestionalmente e professionalmente dall’Ausl e dall’Irst, al fine di creare fra tutte le strutture che partecipano alla gestione della patologia oncologica una forte rete di relazione. Sull’Atto Aziendale l’Ufficio di Presidenza ha espresso una valutazione molto positiva.

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