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Ausl Romagna, in tilt la gestione del personale: disagi per migliaia di lavoratori

A detta dei sindacati le procedure sono di fatto manuali e gli uffici amministrativi del personale in panne. Lo scrive in una nota la Funzione Pubblica -Cgil di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini.

Le aziende sanitarie di mezza regione, tra cui quella della Romagna, sono in tilt per quanto riguarda  la gestione del personale. Sono migliaia i lavoratori coinvolti e le difficoltà vanno dal calcolo delle ore effettivamente fatte, ai diritti maturati come ferie, permessi etc. A detta dei sindacati le procedure sono di fatto manuali e gli uffici amministrativi del personale in panne. Lo scrive in una nota la Funzione Pubblica -Cgil di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini.

Spiega la nota: “La Regione Emilia Romagna e le aziende sanitarie , hanno convenuto di utilizzare  un sistema informatizzato di gestione delle risorse umane sempre più efficiente ed omogeneo a livello regionale, in linea con l’aggiornamento normativo e gli standard che le nuove tecnologie raccomandano. Tale sistema, in sostituzione dei 16 vecchi sistemi informatici in uso nelle 14 aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna, doveva garantire le necessarie autonomie aziendali, consentendo  la realizzazione di sinergie gestionali, assicurando a livello regionale, i necessari strumenti di controllo e programmazione. Tale sistema informatico, dopo circa 6 mesi dalla sua implementazione nelle aziende sanitarie di Ferrara, Bologna, Imola e della Romagna, sta creando gravi difficoltà e complicazioni in ordine alle gestione del personale e al conteggio delle ore lavorate, degli straordinari, delle ferie”.

Tutti gli uffici personale sono praticamente “paralizzati” nella gestione e nel conteggio corretto delle ore lavorate, delle ferie maturate  usufruite dal personale e nelle gestione di diritti come la Legge 104 per la tutela dell’Handicap, del Part Time o della legge 151 a tutela della maternità e paternità. “In sostanza, nonostante gli sforzi e l’impegno quotidiano del personale amministrativo, il sistema informatico non funziona e non risponde affatto ai requisiti per cui era stato pensato”, criticano i sindacati. “Riteniamo  condivisibile la scelta politica di andare verso una sempre maggiore integrazione delle aziende sanitarie e ad una semplificazione delle procedure, ma è assolutamente inaccettabile che vengano implementate scelte politiche con sperpero di risorse pubbliche, che si traducono in risultati fallimentari, negando  elementari diritti dei lavoratori e creando disagi che poi inevitabilmente rischiano di ricadere sui cittadini. Chiediamo con forza quindi alla Regione e alle aziende sanitarie di attivarsi urgentemente per rimuovere gli ostacoli organizzativi/tecnici che stanno creando gravi problemi e disagi ai lavoratori prima che questi diventino irrecuperabili”, concludono i sindacati.

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